
Varco: Passaggio, per lo più non agevole.
Ecco. Questa, direi, è la definizione che meglio si adatta a buona parte dei miei sopralluoghi.
In trent’anni di escursioni vicino Roma mi è capitato numerose volte di infilarmi fra i rovi, e nei mesi caldi di infilarmici con i pantaloni corti, alla ricerca dei passaggi per raggiungere i luoghi che volta per volta mi proponevo di individuare.
Spesso il varco aperto non era quello giusto; e così la fatica, e i graffi, si moltiplicavano.
Ma poi, quasi sempre, assaporavo l’esultanza di raggiungere la meta, dopo avere individuato il passaggio corretto.
Rammento un varco che mi fece particolarmente penare per individuarlo: quello per raggiungere la caldara di Palidoro.
Altri varchi mi permisero, nel tempo, di giungere in luoghi particolarmente suggestivi:

- il varco fra i macigni per la misteriosa grotta dell’Arnaro
- quello in mezzo alla vegetazione che mi agevolò la discesa sulle sponde del fiume di Smeraldo
- quello nel noccioleto per addentrarmi nel fosso del Peccato
- e poi quello, che oggi non saprei ritrovare, e nel quale mi imbattei per caso, per infilarmi nella forra del Maschio d’Ariano.
E poi ci sono i guadi.
Per esempio quelli per raggiungere i castelli del Treja:
- il castello d’Ischia
- il castello di Filissano
e quelli per raggiungere le cascate. In particolare:
- la cascata dell’inferno
- la cascata di Ponte Lupo.
Le cascate vicino Roma sono al massimo del loro splendore in primavera. E, più le cascate sono scroscianti, più i guadi sono bagnati.

Per tacere dei Bagni della Regina (foto di copertina), raggiunti percorrendo il fiume Crèmera interamente dentro l’acqua.
Cosa voglio dire con ciò? Che chi vorrà cercare alcuni luoghi descritti nelle guide “Luoghi segreti a due passi da Roma“, dovrà talvolta fare i conti con il tafano, la graffiata del rovo, con varchi e con guadi.
Ma sono pedaggi che, personalmente, pago volentieri, per accedere a luoghi sorprendenti.
Anche perché, se non ci sono un po’ di difficoltà, l’escursione non ha per me il sapore giusto, e il piacere, che istintivamente proviamo quando entriamo in connessione con la natura.
Percorrendo un guado, cercando un varco, i sensi si attivano, e l’autostima cresce.
Varchi e guadi dunque: gustosi ingredienti per l’avventura a costo zero.
