
Uscire dall’euro subito, da questo delirante sistema di cambi fissi, organizzato ad arte dai banchieri.
Un sistema in cui i banchieri creano dal nulla la moneta, e con questa carta(ccia) acquistano beni reali (immobili, aziende private, aziende pubbliche), realizzati da generazioni di Italiani.
Lasciare l’Euro non sarà semplice, perché le strutture ad incastro istituite a tutela dell’unione monetaria sono potenti e spietate.
Ma non è impossibile.
E uscire dall’euro si porterà – speriamo – via questa classe dirigente, che sta appoggiando in tutti i modi questa “stabilità”.
Il problema fra non molto non sarà se uscire dall’euro, ma quando.
E soprattutto in che modalità gestire l’uscita.
- Una cosa sarà uscire dall’euro in modo disordinato e accettando le condizioni dei banchieri
- Una cosa sarà programmare le operazioni post euro:
1) ripudiando parte del debito che dobbiamo restituire
2) tutelando le classi più deboli
3) naturalmente cercando di ricostruire l’apparato produttivo distrutto dalla moneta unica, statalizzando per quanto possibile, e comunque non permettendone la svendita finale.
Questo è infatti un problema. Se si aspetta troppo, il tessuto produttivo verrà completamente annientato. E non sarà in grado di cogliere l’occasione offerta dalla svalutazione della moneta in seguito all’uscita dall’euro.
Già ora dovrebbero esserci politiche volte al potenziamento di settori produttivi trainanti nel periodo della futura (e probabilmente momentanea) svalutazione.
I cittadini italiani hanno pagato centinaia di miliardi di euro in più di tasse, rispetto a quanto abbiano ricevuto di servizi. E per inciso nel frattempo il debito aumentato (è ovvio: è la spirale da usura degli interessi che non possono mai essere interamente saldati). E poi si stupiscono che siamo in crisi.
E quindi questo enorme travaso di ricchezza dagli italiani verso investitori che hanno rischiato e guadagnato sul debito italiano, può essere sufficiente.
Ci manca solo che questa classe dirigente sgoverni in modo disordinato l’uscita dall’euro, dia quindi la colpa a chi (come me) ha da tempo lottato contro la moneta dei banchieri privati, e finisca di consegnare l’Italia a banche e aziende straniere.
A questo proposito merita di essere visto l’intervento, di circa 30 minuti, in cui un appassionato ed emozionante Claudio Borghi illustra tutto ciò nel corso di un convegno alla Camera, organizzato dai deputati 5 Stelle. Nel quale dice, fra le varie, che se aspettiamo ancora a uscire dall’euro, il sistema Italia sarà totalmente distrutto, e allora una nostra moneta veramente non avrà valore, non avendo più come sottostante un sistema produttivo a supporto.
Intervento di Claudio Borghi alla Camera – dicembre 2013.
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