
Ore 9:30. Un gruppetto ben nutrito di persone parte da Isola Farnese, meta: i Bagni della Regina presso Veio.
L’aria fresca della mattina, che ha rubato il posto alla calura dei giorni scorsi, aiuta il buonumore e baldanzosi si va.
L’itinerario ci porta ad attraversare il pianoro di Veio. Più avanti un varco in una staccionata ci immette in un campo arato. Si costeggia la recinzione, le zolle della maggese non aiutano il nostro cammino e il gruppetto, all’inizio compatto, comincia a distanziarsi.
Improvvisamente il gruppetto alla testa del corteo, composto da tre-quattro persone fa dietro front. “Da qui non si scende la vegetazione si è riappropriata di quello che era suo ed ha ostruito il passaggio”.

Si doveva scendere per arrivare al fiume Crèmera-Valchetta dove alloggiano i “BAGNI”. Fatto sta che dobbiamo fare tutti dietro front. Una smorfia di delusione è evidente sul viso di molti partecipanti. Forse un po’ meno per chi era in coda e si è risparmiato lo zigzagare tra le zolle!
Una breve consultazione e si va per una stradina che ci troviamo di fronte. Ahimè dopo un breve tragitto… un cancello ostruisce il passaggio… si torna indietro. Sconsolati torniamo sui nostri passi fino all’incrocio con una stradina sulla sinistra ed andiamo per di la.
Via via che si percorre questa stradina, il paesaggio cambia: si fa sempre più verde. La stradina diventa uno stretto sentiero e la vegetazione lussureggiante.
Per passare bisogna scansare rovi e rami, il Crèmera è vicino: si sente lo scrosciare dell’acqua. E la stanchezza per il tanto camminare non la si sente più, la curiosità prende il sopravvento.
Ci affacciamo sul Crèmera, scendiamo. I piedi nell’acqua e subito un altro mondo.

Gli occhi vagano intorno e con avidità cercano di catturare tutto di quel posto fantastico: il sole che filtra tra i rami, insetti che pattinano a pelo d’acqua, pareti di roccia che si perdono nel cielo.
Poi…. e poi una scia rossa: la sorgente calda ferruginosa. Si sa poco di queste terme romane. E allora la razionalità dà spazio all’immaginazione.
Chi avrà usufruito dei suoi benefici. Chi qui si sarà incontrato, chi qui avrà complottato, chi qui avrà amato. Davanti a quella sorgente mille pensieri si affacciano alla mente, ma non si può indugiare è il momento di fare ritorno.
E questo ai margini di una realtà che va veloce…. Troppo!
Testo di Sara Fianchini.
