
Tre luoghi segreti per promuovere il turismo.
Fra gli oltre cento luoghi segreti di cui ho raccontato in questo blog (e anche nelle tre guide ai luoghi segreti…), ce ne sono molti che potrebbero promuovere il turismo nel territorio circostante.
Fra questi ne vedremo tre.
1.S. Angelo in Lacu. La storia e il mistero.
2.La forra di Pentima Stalla. L’orrido accanto all’uomo.
3.Il pozzo del Merro. Lo straniamento della natura.
1.S. Angelo in Lacu. La storia e il mistero.

Si tratta di un sito stupendo, che fino poco tempo fa era semplice da raggiungere, a poche centinaia di metri dal convento di Palazzolo sulla via dei Laghi (Castelli Romani), e che sta per diventare irraggiungibile e, quindi, un luogo segreto.
Qui troviamo ruderi che spiccano in mezzo alla folta vegetazione a comporre il paesaggio romantico, una cappella scavata in un masso gigantesco a forma di uovo (l’uovo cosmico?), una piccola galleria scavata nella roccia che porta verso…il nulla, ovvero verso un precipizio e due grotte, collegate, alle spalle dell’eremo, che chiudono, in crescendo, la visita dell’eremo.
Qualche tempo fa arrivo al convento di Palazzolo, mi godo a lungo la meravigliosa vista (specialmente con il sole della mattina) del lago di Albano.
Dopodiché e mi appresto ad imboccare il ripido sentiero che, dal muro di cinta del convento, mi porterà in pochi minuti al…:
“Diamine! Ma che è successo! E’ tutto franato! E c’è un salto di quattro metri!” Esclamo mentre mi inchiodo sul ciglio di un burrone.

Mi riprendo dalla sorpresa e chiedo cosa sia successo a un frate che incontro davanti al convento. Mi dice che la frana risale alla primavera del 2014, che non ci sono soldi per rimettere in sesto la parte di collina collassata e che quindi il sentiero per il romitorio di S. Angelo in Lacu, la meta della mia escursione, non esiste più.
E così un luogo antichissimo, straordinario anche per come è incastonato nella magnifica natura del lago di Albano, che rappresenta la nostra storia e nello specifico la storia del monachesimo occidentale, sta diventando irraggiungibile.
Al momento, finché non la vegetazione non lo celerà del tutto, c’è un altro sentiero per l’eremo, molto più lungo e articolato.
Se pensiamo che ci sono diversi eremi in Italia, che sono divenuti nel tempo importanti mete turistiche, per esempio in Trentino, nelle Marche, in Abruzzo…

2.La forra di Pentima Stalla. L’orrido accanto all’uomo.
Le Mole di Belmonte sono un luogo straordinario e sconosciuto a poche centinaia di metri in linea d’aria dalle prime case di Castelnuovo di Porto e di Riano e a una manciata di chilometri dal GRA.
Non pensavo di poter nuovamente trovare un altro sito altrettanto segreto e fascinoso, e così vicino allo stesso tempo a un centro abitato.
E invece a poche decine metri dalla periferia di Rocca di Papa esiste un luogo ancora più ignoto: la Forra di Pentima Stalla.
Più che una forra è un vero e proprio orrido, degno di stare sull’Appennino abruzzese o umbro o marchigiano, ma che invece dista meno di 15 chilometri in linea d’aria dal GRA.

Per visitarlo bisogna bagnarsi e badare alle rocce scivolose, almeno se si vuole andare in un periodo ricco d’acqua per vedere attiva la splendida cascata di trenta metri di altezza, situata a metà della forra e in un ambiente straordinariamente simile a quello dei lussureggianti valloni che, ripidissimi, scendono dalla montagna sulla costiera amalfitana.
Ma, a differenza dei valloni delle Ferriere e di Porto (Amalfi e Positano) qui l’acqua scorre sopra stupende rocce vulcaniche sagomate a forma di prismi, simili alle Pietre Lanciate di Bolsena, risultato del rapido raffreddamento del magma eruttato dal cratere laziale duecento e passa mila anni fa, e immediatamente venuto a contatto con l’acqua.
Oltre la cascata la forra termina sotto le case di Rocca di Papa, con altre straordinarie rocce a forma di prisma.
Insomma, uno stupefacente canyon in miniatura a due passi da Roma.
E con il fondo colmo di immondizia.
Se pensiamo che in Trentino, a Fondo, cittadina della Val di Non, nonostante lungo la valle ci siano già una decina di canyon stupendi, hanno attrezzato il canyon che taglia il paese (una situazione simile alla Forra di Pentima Stalla) e fanno pagare otto euro per visitarlo, ma tu sai quanto guadagnerebbe il comune di Rocca di Papa se bonificasse e attrezzasse la forra, con tre milioni di potenziali visitatori paganti a pochi chilometri di distanza, dei quali la gran parte non ha mai visto, né mai vedrà, una forra?

3.Il pozzo del Merro. Lo straniamento della natura.
Siamo giunti a un luogo, che è stato unico al mondo per molto tempo, ovvero una dolina, detta Pozzo del Merro, presso Mentana, sul fondo della quale è adagiato uno scuro lago.
Si tratta di un sito, che ci aspetteremmo di trovare nel Carso e non a dodici chilometri in linea d’aria dal Grande Raccordo Anulare.
A proposito: ma… come… unico al mondo? Unico perché è stata la dolina allagata più profonda mai esplorata al mondo. Più profonda dei celebri sinkholes messicani!
Infatti sotto la superficie del piccolo lago l’acqua arriva a quasi 400 metri di profondità.
Da pochi mesi questo record è stato battuto da un’altra dolina allagata.
Il sopralluogo a questa voragine straordinaria può essere semplice, se lasciata la macchina sulla strada fra Mentana e Sant’Angelo Romano, ci si limita a camminare intorno alla recinzione fino al punto più panoramico che affaccia sul baratro.

E la vista dall’alto di questa straordinaria dolina già di per sé vale il tragitto, paragonabile com’è, in piccolo, alla celebre dolina davanti alle grotte di San Canziano in Slovenia, con il paese di San Canziano che si allunga sul bordo.
Se poi non si hanno vertigini, e si ha passo fermo e tanta voglia di avventura, si può scendere una serie di gradini sdrucciolevoli intagliati nella roccia prima, e due scalette tipo ferrata dolomitica poi, e così giungere in prossimità del lago.
Scendendo verso il fondo. la luminosità diminuisce rapidamente, e guardando in alto l’apertura quasi circolare della dolina diventa sempre più piccola.
Se pensiamo che un luogo simile, le Gouffre de Padirac, in Francia (che in più ha una grotta sotterranea, ma che è assai decentrato, trovandosi ai piedi dei Pirenei e non nei pressi di una metropoli) è visitato da circa mezzo milione di turisti l’anno, cosa ci impedisce, e qui ammetto di essere ripetitivo, di rendere fruibile questo luogo unico?
Foto di copertina: nelle grotte alle spalle di S. Angelo in Lacu.
