Tracce o coordinate? Qui la Cascata dell'Inferno. Dove nacque il progetto "Luoghi Segreti ... "

Anche per la sesta e ultima guida la scelta stilistica è stata quella di non mettere tracce (tipo wikiloc) nei novanta itinerari.

Per due motivi.

Il primo è la soddisfazione che proviamo nel giungere da soli al luogo segreto – meta dell’escursione – con le nostre capacità di adattamento e orientamento.

Il fatto è che oggi, spesso, non apriamo neanche più una cartina, per orientarla e per ragionare sul percorso, ma, arrivati all’inizio dell’escursione, partiamo sparati “smartphone (o Garmin) in resta” e seguiamo la traccia a testa bassa; così come in città seguiamo il navigatore in modo passivo, senza dover ragionare sul percorso.

E il navigatore è comodo, ma diminuisce la capacità di ragionare e concentrarsi.

Franco Michieli all’opera. Traccia

Ora, non dico di fare come Franco Michieli che, dall’Islanda in giù, attraversa aree selvagge non solo senza GPS, ma anche senza cartine, bussola e altimetro: unicamente interpretando il territorio e ritrovando intuizioni e sensi persi dall’uomo nel corso dimillenni di progresso.

E Franco ci racconta: “ … entrare nella natura in punta di piedi … con pochi mezzi … aiuta a ridimensionarci, a muoverci con più saggezza …“.

Ad ogni modo una via di mezzo, fra Wikiloc e Franco Michieli, possiamo anche trovarla.

Magari quella proposta dalle mie guide, in cui utilizziamo in modo omeopatico le comodità offerte dalla modernità; e questo lo vediamo fra poco.

E poi c’è il secondo motivo: si tratta di itinerari, pur se spesso non faticosi, fuori sentiero.

Traccia o non Traccia?

Seguendo la traccia su un device, tutto può essere troppo facile, oppure troppo difficile se per esempio il device si guasta o se non riceve il segnale, come all’interno delle forre (ambienti particolarmente “attenzionati” da queste guide).

Questi itinerari mutano poi nel tempo per via dei rovi, dei guadi non più agibili, dell’aumento di cancelli/recinzioni/ordinanze locali di divieto (e di questo – sob – ne leggete nell’ultima guida), degli smottamenti, delle frane ecc.

Tant’è vero che. rispetto alla prima edizione di cinque anni fa, ho dovuto variare la descrizione di molti dei novanta itinerari. (E anche i sentieri segnati mutano nel tempo).

Ecco allora che una traccia wikiloc cristallizza un percorso; e tale traccia diventa inutile se il percorso muta nel corso degli anni e su di essa si frappongono ostacoli non sormontabili.

Quindi, se si ha solo la traccia wikiloc a disposizione, si rischia di non raggiungere la meta.

Fra le rovine di Grottefranca a Formello - difficili da trovare! Traccia o non traccia?
Fra le rovine di Grottefranca a Formello – difficili da trovare! Traccia o non traccia?

In questa guida (e in quelle precedenti) ci sono invece numerose coppie di coordinate geografiche che permettono un avvicinamento, graduale e ragionato, alla meta, con la possibilità di deviare in caso di ostacoli.

Coppie di coordinate da copia/incollare su un software tipo Twonav e altri e magari da collegare a una mappa.

In ogni itinerario troverai inoltre un codice QR, che, anche, indica la coppia di coordinate geografiche che individuano il luogo segreto, al fine di trovarlo rapidamente su Google Earth.

Questo è utile quando siamo ancora a casa in fase di studio dell’itinerario.

Traccia o non traccia?  "L'avventura fa 90"
Traccia o non traccia? “L’avventura fa 90”

E comunque, e questo ormai sappiamo, non stai prendendo in mano una guida normale, ma una porta per l’avventura.

E, avventura, presuppone anche lo sforzo di muoverci sul territorio senza troppe informazioni, mette in conto la possibilità di perderci, e può essere divertente perdere (e poi ritrovare) il percorso.

Tanto, vicino Roma, i pericoli sono molto limitati e alla fine c’è la soddisfazione di giungere in luoghi fascinosi e sconosciuti e di entrare, anche se solo per qualche ora, in una dimensione inconsueta, avventurosa appunto.

E vuoi mettere la soddisfazione di giungere alla meta che, trattandosi di un luogo fascinoso, sconosciuto e fuori sentiero, va letteralmente conquistata?

Con questa guida farai, insomma, un escursionismo diverso, rispetto, che so, alle grandiose alte vie dolomitiche dove però ci sono più indicazioni che sulla tangenziale di Milano.

Super Robert Redford fra montagne selvagge. Traccia o non traccia?

Non dico, insomma, di fare come Robert Redford, che in “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo” (un film che segnò la mia infanzia) lascia la civiltà per andare a vivere da solo, in inverno fra le montagne selvagge … però, dai, un po’ di avventura ci connette alla grande al territorio e ci rende felici.

Foto di copertina: la Cascata dell’Inferno. Dove nacque il progetto “Luoghi Segreti … ” Foto di Paolo Leonardi.

Traccia o non traccia? La segreta galleria etrusca di Casal del Marmo. Di Pietro Mac
Traccia o non traccia? La segreta galleria etrusca di Casal del Marmo. Di Pietro Mac

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

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