Smart green e stupid green.

Abbiamo visto negli scorsi post che in Italia un settore come il risparmio energetico, che rappresenta ‘matematicamente’ il futuro, viene scarsamente preso in considerazione.
Dico matematicamente, perché qualsiasi altra fonte è destinata ad esaurirsi, a salire di prezzo man mano che viene consumata, e a distruggere il territorio in fase di estrazione.
Tuttavia in Italia la nostra classe dirigente fa stupidamente finta di nulla.
Non amo il rock, ma adoro celentano, e voglio provare a parafrasare il suo delizioso tormentone di qualche anno fa: x è rock e y è lento:
Smart green è favorire la creazione di filiere di piccole e medie aziende italiane specializzate in risparmio energetico ed efficienza energetica.
Stupid green è dare invece sussidi economici, voluti in particolare dal PD, per favorire il capacity payment. Ovvero sussidi per remunerare la produzione di energia da combustibili fossili.
Smart green è avere un politica energetica per i prossimi decenni.
Stupid green è avere una classe dirigente che non capisce (e che non vuole capire) niente di energia, sempre condizionata dai poteri forti del settore.
Che non sa o non vuole pianificare praticamente nulla, avendo un orizzontale temporale sempre brevissimo. Lo stesso orizzonte temporale dei finanzieri: puntare sul breve periodo per avere subito i guadagni, e lasciare le perdite a chi arriva dopo.
Smart green è incentivare il risparmio energetico.
Stupid green è autorizzare sconti in bolletta ad aziende (energivore) che consumano tantissima energia, anziché incentivare queste stesse aziende ad effettuare attività di risparmio energetico.
Smart green è da parte dei soggetti del credito finanziare aziende innovatrici in ambito risparmio energetico e in ambito smart city, e finanziare progetti sostenibili di produzione di energia da rinnovabili.
Stupid green è da parte delle banche finanziare invece gli immobiliaristi amici dei politici, dando loro miliardi di euro, che solitamente non vengono restituiti, dato il progressivo scoppio della bolla immobiliare e data comunque l’abitudine di politici e di loro amici di incamerare fondi non loro.
Così che le banche in tutti questi anni hanno finanziato un’attività vecchia, senza valore aggiunto e che necessita generalmente di manodopera poco qualificata e spesso straniera (ovvero accatastare mattoni), anziché favorire attività innovative che utilizzano lavoro qualificato e soprattutto italiano (ingegneri, informatici, ricercatori, architetti…).
Smart green è snellire la burocrazia per installare anche piccoli impianti fotovoltaici (per implementare i quali ci sono al momento circa 20 adempimenti burocratici ai quali adempiere).
Stupid green è creare sempre maggiori complicazioni, affinché la burocrazia, che toglie valore e risorse alla società anziché fornirle, possa perpetuarsi.
Smart green è favorire la discesa dei costi dell’energia, visto, per inciso, che fra crisi e rinnovabili l’energia costa meno.
Stupid green è compensare la diminuzione dei costi dell’energia per famiglie e piccole aziende con nuove tasse.
E questo vale ormai per qualsiasi settore: la parte di fatturato che il sistema Italia produce e che va allo Stato, aumenta sempre di più a prescindere da qualsiasi innovazione e altro, e contestualmente diminuiscono sempre di più i servizi che lo Stato eroga con le tasse che esige. Ah, in tutto ciò il debito pubblico aumenta sempre di più. Non sto qui a spiegarvi il casino in cui ci siamo cacciati con l’euro, la globalizzazione e il recepimento di norme comunitarie sempre più a vantaggio di grossi soggetti industriali e finanziari. Ma qualche domanda facciamocela!
Smart green è agevolare chi autoproduce energia.
Stupid green è dare 80 euro in più in busta paga ai dipendenti sotto i 1.500 euro (e chissà perché solo a loro e non anche per esempio a chi non ha lavoro), e per la loro copertura andare a tassare perfino l’energia autoprodotta dalle aziende agricole.
Smart green è autorizzare l’installazione di impianti e mini-impianti fotovoltaici solo sui tetti di condomini e capannoni.
Stupid green è aver incentivato mega impianti fotovoltaici su terreni agricoli, soprattutto per favorire grossi investitori. I quali hanno così edificato impianti che necessitavano di scarsa progettazione, e che erano di facile esecuzione, e che per questi hanno avuto accesso a incentivi pazzeschi. Ovvero sono state al solito premiate le cordate che sanno fare “relazioni”, invece di premiare l’innovazione.
Smart green è fermare la metastasi che condanna le città alla morte per soffocamento, rivilitalizzando anche tramite efficientamento immobili vecchi.
Stupid green è non recuperare energeticamente immobili antichi perché sono un’intoccabile opera d’arte, mentre le bellezze architettoniche vere languono per incuria e cronica mancanza di soldi.
Secondo voi la nostra classe dirigente è più smart green o più stupid green? Riesce ad aiutare in maniera smart consumatori, lavoratori e contribuenti, oppure con le giuste mosse mirate riesce a metterli tutti KO?
luigi plos
Stupid green è fantastico… il pezzo mi piace molto e anche Celentano 😉
grazie Carmen! Dai ti cedo gratuitamente l’utilizzo dello “slogan”. Eh eh eh.
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