
Risparmio energetico e prezzo del petrolio.
Oggi – febbraio 2015 – voi starete probabilmente pensando: ma…il petrolio è sceso di prezzo, e hanno assicurato che le bollette elettriche nel 2015 scenderanno del 3% e quelle del gas addirittura del 0,3%! (Ovvero per quanto riguarda il gas, che è la bolletta più pesante, considerando un’accensione media di 160 giorni a Roma, vuol dire che regaleranno ai Romani ben mezza giornata di riscaldamento!).
Bene, innanzitutto il prezzo del petrolio, e di conseguenza del gas naturale, è sceso molto più del 3%.
Peccato che le riduzioni di prezzo vengano annullate soprattutto da sempre maggiori tasse.
E che questa discesa del prezzo abbia soprattutto ragioni geopolitiche (mettere fuori mercato da parte dei produttori arabi, paesi produttori con costi di estrazioni più alti come la Russia, l’Iran, il Venezuela) e poi, una volta indeboliti o annientati i concorrenti, la produzione verrà (ne sono convinto) opportunamente tagliata e i prezzi ricominceranno a salire.
Le tasse che vengono poi aggiunte quando il prezzo scende, non vengono tolte quando il prezzo ricomincia a salire, e alla fine sappiamo per esperienza che i prezzi alla lunga aumenteranno sempre di più.
Perché diciamo tutto questo? Perché se riusciamo a ottimizzare i consumi energetici, diventiamo indipendenti dagli sbalzi dei prezzi dell’energia e soprattutto delle relative tasse e accise.
Anche perché il costo dell’energia (elettrica e termica) in Italia è praticamente il più alto in Europa a parità di potere d’acquisto. E quindi interventi di efficienza energetica in Italia hanno un effetto moltiplicatore più elevato che in molti altri paesi.
E ancora, se nel breve periodo i fossili sono ancora “convenienti” (anche perché non vi vengono caricati i costi indiretti di danni alla salute ecc., bisogna comunque pensare al medio e lungo periodo (la nostra classe dirigente sappiamo invece che ha sempre una visione di brevissimo periodo).
Infatti la ricerca di sistemi sempre più sofisticati di risparmio energetico e di fonti di energia rinnovabili richiede tempo. Meglio sarebbe iniziarla adesso che l’energia è abbondante ed a costi accessibili, piuttosto che aspettare che sia scarsa e costosissima. Rischieremmo di non avere più tempo e risorse.
E per inciso mi piace pensare che il prezzo del petrolio si è abbassato anche grazie allo sviluppo delle rinnovabili e delle tecnologie per risparmiare energia.
Un’altra nota: è oramai certo che prima o poi l’euro collasserà. E avremo, io dico finalmente, la nostra moneta, che rimarrà svalutata per un periodo più o meno lungo.
E in tale scenario i combustibili fossili costeranno ancora di più (sicuramente la benzina non triplicherà di prezzo come minacciano Repubblica, o Ballarò, o il TG3 – visto che sono quasi tutte tasse e accise – leggere a questo proposito il post del 2013, ma ancora valido: http://www.luigiplos.it/senza-leuro-la-benzina-costerebbe-millanta-euro/) – e questa è un’ulteriore motivazione per lavorare fin da subito sull’efficienza energetica.
E per finire il ragionamento su risparmio energetico e diminuzione prezzo del petrolio, non sarebbe male pensare alla nostra sovranità energetica.