
Nella terza delle guide eravamo andati a visitare una serie di luoghi segreti presso Sacrofano estremamente suggestivi dei quali, a quel tempo, non conoscevo praticamente nulla, ma che meritavano comunque di essere annoverati.
Poi, come sempre più spesso accade, una delle tante sentinelle sul territorio (più o meno pungolate dal progetto “Luoghi Segreti…”), ovvero appassionati del loro territorio, che trascorrono i loro momenti liberi perlustrandolo, al fine di conoscerlo sempre meglio e di scoprire sia nuovi segreti che di verificare l’integrità del paesaggio che percorrono – da qui l’appellativo di “sentinella” – mi fece conoscere questi siti in modo diverso.
Ma andiamo con ordine.
Lorenzo Patriarca, sentinella di Sacrofano, che conoscemmo allorché ci portò all’interno dell’eremo di S. Silvestro (sempre nel terzo volume) nel corso di una luminosa mattina autunnale dalle viste superbe verso la val Tiberina, in qualità di assessore dell’Università Agraria di Sacrofano aveva organizzato la presentazione delle mie guide lo scorso 9 giugno, una delle circa quaranta presentazioni del 2018, presso l’Università medesima e aveva proposto una breve escursione propedeutica alla videoproiezione.

Così, alcuni giorni prima della presentazione, Lorenzo si fa strada, con il falcetto, attraverso la macchia alle spalle della sede dell’università e allestisce il sentiero.
Il giorno designato partiamo dall’Università, ci inoltriamo lungo il sentiero, sbuchiamo su una strada campestre e deviamo di nuovo per un sentiero infrascato.

A un certo punto Lorenzo ci fa scendere lungo un ripido pendìo e ci troviamo sulla riva di un limpido torrente, ricco d’acqua e spumeggiante per via delle numerose rapide, nonostante siamo in estate.
Alziamo gli occhi e, sopra di noi, ecco incombere, nel controluce pomeridiano, la possente arcata di un ponte antichissimo.
“Ma… questo ponte non mi è nuovo…” Penso.
Mi accorgo, infatti, che si tratta del ponte descritto nel post sopra indicato, quello della serie di luoghi segreti presso Sacrofano, del quale avevo avuto la mirabile visione dalla parte opposta e sul quale, a quel tempo, non eravamo saliti per via di una rete che ne impediva l’accesso (il fatto è che stavamo in un terreno privato e che non volevamo riscavalcare la recinzione).
Ovviamente le notizie su questa possente struttura, detta dai locali Ponte S. Marcello, sono scarsissime, sennò non staremmo a parlarne qui.
Di sicuro, ci racconta Lorenzo, vi transitava un’importante strada di comunicazione, che si diramava dalla Flaminia.
Dopo aver lungamente sostato in questo luogo magico, ammirando gli effetti dei raggi del sole che si insinuano tra le fronde degli alberi, rimontiamo il pendìo e camminiamo sopra il ponte, godendo della vista dall’alto del torrente.

Retrocediamo, scavalchiamo una rete e giungiamo dopo pochi metri alla galleria etrusca, alla quale eravamo giunti da un’altra direzione, sempre in occasione dell’esplorazione alla serie dei luoghi segreti presso Sacrofano.
Per completare l’escursione, torniamo, infine, nel punto dove ebbi la prima visione di ponte S. Marcello (foto sotto), particolarmente suggestivo con la luce del pomeriggio, che scavalca il sottostante fosso roccioso e verdissimo.
