Pizzo Jella a precipizio sul Rio Vicano
amambienti ipogei a Pizzo Jellabienti ipogei a Pizzo Jella
ambienti ipogei a Pizzo Jella

Oggi la descrizione di un luogo a due passi da Roma più segreto che mai: Pizzo Jella.

Che si trova a poca distanza, e con caratteristiche analoghe, al castello d’Ischia, che vedemmo su questo blog lo scorso maggio. E che troviamo a poco più di 30 KM dal Grande Raccordo Anulare.

Una volta individuate le indicazioni per Pizzo Jella, che partono dalla Nepesina, sembra facile arrivarci: le frecce si susseguono con regolarità e il sentiero è agevole.

la forra del Rio Vicano
la forra del Rio Vicano

Finché si arriva in un punto dove si dovrebbe trovare il diverticolo, che dal sentiero principale porta al sito in oggetto. Ma improvvisamente i segnali spariscono.

Ad ogni modo il non avere trovato rapidamente la traccia per Pizzo Jella, ha permesso all’amico Marco e a me di fare un’accurata perlustrazione – con rovi – del vertiginoso affaccio sul Rio Vicano.

gli altipiani sommitali dell'agro falisco
gli altipiani sommitali dell’agro falisco

Questa è infatti una caratteristica inconfondibile del territorio falisco, nel quale, camminando sugli altopiani, si hanno in continuazione scorci sorprendenti verso i canyon, che improvvisi tagliano gli acrocori.

La gola del rio Vicano per esempio. Già l’origine di questo corso d’acqua è sbalorditiva: esce dal lago di Vico attraverso una galleria sotterranea scavata dagli etruschi. Ed entra dopo poco nel magico territorio dei Falisci erodendo il tenero tufo, tanto da scavare una forra profonda e impervia.

l'arrivo a Pizzo Jella
l’arrivo a Pizzo Jella
E il Pizzo Jella – di origini falische, e abitato ancora in età medievale – è arroccato a picco su tale gola.

Dunque; dopo avere a lungo camminato a picco sul rio Vicano, e avere alla fine individuato le tracce di sentiero  che portano verso il sito archeologico, diventa improvvisamente tutto facile: riappaiono le frecce a indicare il sentiero, quando ormai non servono più, e si sale velocemente l’ultimo tratto verso la sommità del promontorio tufaceo, per il tramite di una tagliata che isola ancora di più il sito, rendendolo meglio difendibile.

buche impreviste fra i ruderi di Pizzo Jella
buche impreviste fra i ruderi di Pizzo Jella

A questo punto il paesaggio diventa straordinario: a strapiombo, un centinaio di metri in basso, si sente lo scrosciare del rio Vicano, nascosto alla vista dalla folta vegetazione.

camminando per Pizzo Jella
camminando per Pizzo Jella

E intanto si cammina da un vano ipogeo a un altro in un crescere di suggestioni, acuite dalla nebbia sul fondo del fiume, e dalle lame di luce che entrano dalle fessure nella roccia.

Ed ecco, anche a Pizzo Jella, la consueta, magica atmosfera tipica delle città morte dell’alto Lazio di epoca medievale: Galeria, Corviano, S.Maria presso Calcata, Belmonte , Monterano e tante altre.

luigi plos

 

 

Di luigi plos

57 anni, con una figlia di 21, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa cinquecento articoli postati su questo blog, in cinque guide escursionistiche e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su politica, ambiente, clima, energia (il risparmio energetico è l'altra mia occupazione).

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