
Nel mausoleo di monte dell’Incastro.
Ma tu guarda se, proprio accanto alla terza città più grande del Lazio (Guidonia, 90.000 abitanti), a pochi metri da una zona residenziale e dalla riserva dell’Inviolata, e a pochi chilometri dal GRA, si deve trovare un sito che risponde ai requisiti necessari, perché un luogo vicino Roma sia segreto. Ovvero:
- è quasi del tutto sconosciuto. Spesso anche agli abitanti dei dintorni;
- non è generalmente indicato nelle guide escursionistiche più comuni;
- non ci arriva alcun sentiero segnato;
- l’ubicazione non è semplice da individuare;
- è vicino a Roma (non più di 30 KM dal GRA);
- è sufficientemente suggestivo.
il mausoleo del monte dell’Incastro
Ma veniamo a noi.
Esternamente la meta di questa escursione è una delle tante collinette verdi della campagna romana. Poi, avvicinandosi, si nota una galleria sotto un albero.
Vi si entra curvi finché, nel punto più stretto, quaranta centimetri scarsi di diametro, si può continuare solo strisciando e con una torsione del busto, per superare la strozzatura.
Passata la strettoia la galleria si allarga, ci si può rimettere in piedi e giungere in un grande ambiente circolare.
E qui si rimane senza fiato: la visione dei resti dei mosaici, i due absidi, la luce che entra dai due fori di cui uno sulla sommità della volta.
Tutto dà una bellezza irreale.
Peraltro si tratta della stessa tecnica del Pantheon.

In realtà, più del Pantheon romano, questo sito, per il finestrone laterale dal quale anche prende luce, ricorda la sala grande del complesso termale di Baia, vicino Napoli, un altro luogo straniante a sufficienza.
Tornati alla luce dei campi coltivati, e quindi alla realtà, si potrebbe uscire di nuovo dalla realtà ed entrare in un nuovo ambiente onirico, ovvero un altro sito ipogeo, altrettanto stupefacente e poco distante, la chiesa di S. Nicola, per inciso descritta nel secondo volume dei “Luoghi segreti a due passi da Roma“.
Tutte le foto, a parte quella a lato, di Baia, sono di Stefano De Francesco.
