ma sono utili i manuali di alpinismo
ma sono utili i manuali di alpinismo


Si avvicina il momento in cui farò i consueti 4/5 giorni di ferrate sulle Alpi (favolose furono le ferrate fatte lo scorso agosto in val di Susa!).

Tutti gli anni ho bisogno di impegnarmi al massimo – per alcuni giorni – in montagna.

Per liberarmi da limiti e condizionamenti

Per liberare il cervello da tutto.

Per tollerare sforzi e superare timori.

Per gestire la sofferenza fisica.

Per cercare nuove espressioni di me.

Tornando a noi, nell’agosto del 2000 con il buon Marco Bulletta percorrevamo la ferrata Bianchi lungo la cresta del monte Cristallo, di ritorno dalla cima, a circa 3.000 metri di quota.

Eravamo partiti con il sole, ma già alle 12 si era rannuvolato.

Sui manuali di alpinismo c’è scritto che, prima che scarichi un fulmine, ci sono segni premonitori fra cui i capelli che si rizzano. 

A un certo punto vidi i capelli di Marco che si rizzavano e nello stesso momento egli esclamò: “Luigi, hai capelli dritti!”

Mi ricordai di ciò che avevo letto e gli dissi che dovevamo staccarci subito dal cavo di ferro della ferrata e toglierci l’imbragatura.

Un momento dopo che ci fummo staccati, il cavo cominciò a sfrigolare per via dei fulmini che avevano cominciato ad abbattersi sulla cima, da dove partiva il cavo.

Stavamo in cresta con pochissimo spazio fra il cavo e il precipizio.

Rimanemmo circa un’ora accucciati accanto al cavo, con il terrore che arrivasse un fulmine troppo vicino a noi, il cui spostamento d’aria ci avrebbe fatto cadere nel vuoto …

… e invece sono qui a raccontarla.

Per inciso, quando ci accorgemmo reciprocamente dei capelli dritti, ci eravamo tolti i caschetti, proprio perché stavamo in cresta e non erano necessari!

E racconterò le altre tre volte in cui in montagna me la sono vista molto molto molto brutta

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

5 pensiero su “Ma sono utili i manuali di alpinismo? (prima parte)”
  1. Si, ricordo bene quell’avventura sulla ferrata Bianchi a nord di Cortina. Fu veramente da brivido. Ne ho parlato anche nel corso delle numerose lezioni di meteorologia che ho tenuto in tutti questi anni presso il CFS. Con Luigi ora ci scherziamo, ma lì per lì la paura prese il sopravvento.

I commenti sono chiusi.

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