
Lago rosso di Pomezia: luoghi segreti a due passi da Roma (tre)
Chi non ha mai sentito parlare del lago rosso di Tovel in Trentino?
Che però solamente fino agli anni ’60 si tingeva parzialmente di rosso, per via delle alghe particolari che lo colonizzavano. Alghe che si sono estinte (forse, udite udite, perché è diminuito l’inquinamento!), e ora il lago non si arrossa più.
E chi ha mai sentito parlare del lago rosso all’interno della solfatara di Pomezia?
Sicuramente molto pochi!
Bene; esiste un lago parzialmente arrossato per via di particolari sostanze, che occupa il

particolare del lago rosso della solforata di pomezia
fondo di una cava gigantesca, che a sua volta è all’interno della località detta solfatara di Pomezia (fenomeno eccentrico del vulcanismo dei colli albani – da leggere a questo proposito il primo articolo di questa categoria: il tunnel nella lava dell’Artemisio – a .ca 15 KM dal grande raccordo anulare. Proprio a due passi da Roma!). Nel parco di Decima Malafede.

E’ situato all’estremità sud della riserva naturale di Decima Malafede http://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_di_Decima-Malafede.
Sembra fosse un posto sacro ai Romani. L’accesso è in teoria proibito, essendo una proprietà privata, ed è comunque complesso.
Ed è vicino alla misteriosa grotta del Fauno, di cui parlo in un altro post.
Lasciata la macchina (o ancora meglio lasciata la bici, dopo che si è scesi dal treno alla stazione di Pomezia poco distante) sulla strada che dall’Ardeatina porta verso Pomezia, bisogna attraversare esili lembi di terra in mezzo agli acquitrini, saltare sulle rocce rese gialle dallo zolfo, e salire sulla collina più alta.
Arrivati in cima si apre improvvisamente dall’alto la vista del lago rosso per una parte della sua superficie:
tale visione è emozionante, soprattutto con il sole alto nel cielo. Mai visto, personalmente, nulla di simile.
Dopo che dall’alto si è compresa la complessa topografia della zona, si può provare a scendere e a raggiungere la riva arrossata del lago, per vederlo da un’altra angolazione particolarmente scenografica.
Per inciso ci sono stato recentemente; e il fenomeno dell’arrossamento è molto meno visibile (forse per via delle piogge eccessive di quest’inverno). Ci tornerò il prossimo settembre per vedere la situazione.
Troverete le informazioni, e le indicazioni per giungere in questo luogo fantastico, nel primo volume “Luoghi segreti a due passi da Roma“.

luigi plos
Carissimo Luigi, questa tua nuova ribrica è stupenda! Organizziamo delle gite domenicali insieme? Se si, quando vuoi… 🙂
Grazie Angelo! Piuttosto quando puoi tu, ché sei l’uomo più impegnato del mondo.
Sono in procinto di aggiungere numerosi altri luoghi segreti vicino a Roma, da me personalmente testati.
bisogna stare attenti alle esalazioni sulfuree che potrebbero stordire chi è molto basso
brava Laura; meglio non portare cani e renati brunette.
In questa solfatara ci capitai per sbaglio tantissimo anni fa, saranno stati gli anni 70.
[…] sui passi di un luogo segreto vicino a Roma, che abbiamo già visto nel post http://www.luigiplos.it/luoghi-segreti-lago-rosso-pomezia/, allorché scoprimmo il lago (al momento non più tanto) rosso di […]
grazie del commento Massimo! Ti ricordi se c’era già la cava?
[…] Si tratta di un luogo segreto che ha analogie con un altro, di cui abbiamo già scritto: la solfatara di Pomezia. […]
[…] parco di Decima Malafede: i laghi della Solforata di Pomezia, il lago rosso di Pomezia […]
Ciao, ho visto questo “lago” su google maps, sembra più nero che rosso e vicino se ne vede un altro simile ma bianchissimo. Mi sai dire di più? E’ tossico?
in effetti Silvia, come ho anche accennato nel post, il lago non è più tanto rosso come alcuni anni fa. Mistero! E del lago bianco ne accenno nel post http://www.luigiplos.it/laghi-della-solforata-di-pomezia/. Non mi è sembrato essere particolarmente tossico. Ma non ne so più di tanto, pur essendomi avvicinato, visto che peraltro non ci sono praticamente informazioni a riguardo.
Grazie del commento e un salutone! luigi
ottimo metodo per creare allarmismi o dare informazioni false:
“Non mi è sembrato essere particolarmente tossico. Ma non ne so più di tanto, pur essendomi avvicinato, visto che peraltro non ci sono praticamente informazioni a riguardo.”
come ha fatto a decidere se il laghetto è tossico o no?
cosa sa lei della tossicitò dell’acqua? quali tecniche utilizza?
informazioni e studi scientifici sulla zolforata ce ne sono basta volerli cercare
hallo Gaspo; grazie per il feedback. E provvedo subito a correggere il post! Per quanto questi articoli non hanno nessuna pretesa scientifica (quindi non vado a cercare studi scientifici), ma solo di dare suggestioni. A presto!
Cara Silvia;
sono stato corretto in merito al fatto che non ci sono praticamente info su questo lago. In realtà ce ne sono! Sono io che non mi sono preoccupato di cercarle!
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