
Abbiamo visto nei tredici precedenti capitoli che noi italiani abbiamo, pronto per essere venduto, un prodotto che tutto il mondo potenzialmente vuole, ovvero il nostro paesaggio, unico ed emozionante come nessun altro.
In più i nostri antenati, copywriters ante litteram, ci hanno tramandato i nomi evocativi di tanti siti suggestivi e sconosciuti.
Abbiamo quindi visto alcune proposte di marketing, atte a rendere appetibile e fruibile il nostro territorio.
Si tratta di suggerimenti per ogni realtà turistica (e per ogni distretto composto dalle varie realtà), che vogliono costruire un’identità forte e riconoscibile all’interno dell’immaginario turistico.
Se ci mettiamo dalla parte del turista:
- già prima del viaggio cerca informazioni (recensioni e altro). Sulla base di queste costruisce le proprie aspettative
- è sempre più esigente, anche perché è in grado di confrontare in modo semplice diverse proposte, valutando velocemente quella per lui più conveniente
- è tendenzialmente propenso a condividere la propria esperienza.
Luoghi segreti e marketing: nell’insediamento di Belmonte
Tenendo conto di questi fatti, i contenuti a livello marketing devono essere quanto possibile autentici e raccontare la storia del territorio nei vari aspetti, raggiungendo i turisti di tutto il mondo.
Per farlo, dobbiamo utilizzare le leve forniteci dal moderno marketing turistico, magari prendendo spunto dai capitoli precedenti.
Per prima cosa dobbiamo rispondere a quesiti quali:
- come posso divulgare al meglio, sulla rete, l’immagine della mia impresa territoriale
- come mi distinguo dal resto dell’offerta degli altri paesi (e delle altre regioni), ovvero come posso fare al meglio personal branding
- come posso integrare al meglio i social media, unificando la produzione di contenuti web in grado di coinvolgere il turista ancora prima della partenza: video, foto, blog, sms, whatsapp, email, commenti di clienti e prospect (che possono essere dei produttori notevoli di contenuti da diffondere), articoli sul sito o sul blog ecc.
- come far rete con i concorrenti, che devono quindi diventare partner
- come costruire relazioni durevoli con gli utenti/clienti, che saranno i primi portavoce delle proprie esperienze sia offline che online.

Nel marketing turistico, insomma, vince chi sa lavorare sull’immaginario, sugli stili di vita, sui simboli ed è in grado di ideare offerte su misura per ciascun segmento di turisti o… viaggatori e social trekker.
I cento e passa luoghi segreti (e potrebbero essere dieci volte tanto) descritti in questo blog e in gran parte nelle tre guide ai luoghi segreti, possono essere uno dei driver per sviluppare il turismo romano e dell’area metropolitana.
E, come visto nello scorso post, dovremo far sì che non succeda più che i turisti vengano a Roma pochi giorni, magari solo tre e non tornano l’anno successivo per visitarne i dintorni, per tacere del fatto che in quei pochi giorni vanno anche a Firenze, o Pompei, in giornata.
Andando a concludere questo excursum sul marketing turistico profilato sul mercato italiano e nello specifico su quello laziale, noi marketer turistici ci trasformeremo in veri e propri designer dell’esperienza turistica e trasformeremo a nostra volta i classici pacchetti turistici in esperienze capaci di emozionare.
Ecco uno tanti dei “Elevator Pitch”, che possiamo creare, per attrarre i clienti:

“caro turista, caro viaggiatore;
nel nostro paese, da sempre al centro dell’area che fu la culla della civiltà occidentale,
forte, per millenni, è stato il respiro potente della storia.
E tremila anni di Storia ci hanno lasciato un patrimonio immenso, in quantità e in qualità.
Abbiamo avuto l’impero più celebre di tutti i tempi.
Abbiamo realizzato, nei millenni, i prodotti più belli e richiesti, il Made in Italy.
Vieni, dunque, a trovarci e a provare insieme a noi emozioni non ripetibili negli altri paesi”
Le foto sono tutte scattate nei pressi di Roma (a parte Orte).
Nella foto di copertina: S. Maria del Piano (Orvinio).
