
Fra i numerosi, incantevoli, solitari paesi che circondano Roma, se ce n’è uno più incantevole e solitario degli altri, soprattutto per l’impatto scenografico da film fantasy per chi vi giunge dall’Aurelia, quello è Ceri.
Già camminando fra i viottoli della rocca, veniamo presi da un’energia particolare, che di solito, però, andiamo a declinare nelle deliziose trattorie, per le quali Ceri è nota.
Un giorno non passai per trattorie, ma scesi in una forra nei pressi del paese.
La percorsi per un tratto, costeggiando un piccolo fiume, che scorreva immerso in una vegetazione rigogliosa, avendo alla mia sinistra una parete rocciosa, nella quale a un certo punto si apriva una galleria allagata, che alimentava un pittoresco fontanile sottostante, di certo antichissimo.
Poco dopo la galleria mi trovai di fronte a un passaggio tra massi immensi (foto in alto a sinistra)… ma prima una nota:
quando videopresento il progetto “Luoghi segreti a due passi da Roma” , nella slide iniziale appare la locandina del film Indiana Jones e l’ultima crociata.
Nella scena madre Harrison Ford giunge al cospetto del tempio dove è celato il sacro Graal, sbucando dal canyon.
Oggi Petra, location del film, è una meta famosa e l’arrivo a El Khasneh al Faroun (foto sotto) è ormai un classico.
Ma quasi trent’anni fa, all’epoca del film, quella scena impressionò me e tanti altri.
Luoghi segreti e Genius Loci – l’arrivo a Petra come l’arrivo a S. Felice a Ceri
…dopo un passaggio fra le rocce mi trovai, come Indiana Jones, al cospetto della piccola chiesa di S. Felice, foto di copertina, lievemente appoggiata alle rocce, accanto a una via cava, su uno sperone sul fiume gorgogliante e a poca distanza da una cascata.
Sentii una quiete interiore e allo stesso tempo una sorta di energia (tipo quella che avverto per i vicoli di Ceri), forse dovuta alla suggestione del luogo.
Forse dovuta al “Genius Loci”.
I Romani credevano che ogni luogo frequentato dall’uomo fosse custodito da un’entità naturale/sovrannaturale benigna, lo “spirito del luogo”, il “Genius Loci”.

Di certo i nostri antenati, a differenza di noi, erano in connessione con la natura e avvertivano le forze primigenie che scaturivano dalle rupi, dalla folta vegetazione, dalle vene d’acqua, dagli animali, come un insieme strutturato, che poteva essere infausto, ma anche fornire protezione.
Luoghi “sacri” come questo, in connubio con l’acqua, le rupi, la via cava (foto sotto) e con un super Genius Loci a corredo, finivano per rivelarsi e, probabilmente, fu questo sovraccarico di energia, che spinse a edificare qui la chiesa confetto dedicata a S. Felice: “sentivano la forza” (Obi Wan Kenobi docet!).
Grazie anche alla fisica quantistica sappiamo, oggi, che i nostri cinque sensi non colgono che una minima parte delle forze presenti nella natura.
E sappiamo che, se pur in misura molto inferiore a un tempo, alcune persone particolarmente “sensibili” percepiscono queste energie.
Per inciso il termine “Genius Loci” ha, nel tempo, assunto un particolare significato nell’architettura, come insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, interallacciate con gli abitanti di quel territorio .

E i nostri antenati, sempre, cercarono di controllare il territorio e di tessere, al tempo stesso, rapporti amichevoli con le forze della natura.
Nei luoghi dove vissero, innescarono una serie di valori sentimentali, giuridici, politici, linguistici, ideologici.
Questi territori, con precisi confini, divennero l’entità alla quale sentivano di appartenere.
Per concludere, questa chiesetta rupestre sarebbe divenuta per sempre, per me, un luogo dell’anima, simbolo della terra dove sono nato, della mia identità di italiano; anche dopo che tre anni fa è crollata nel disinteresse generale (nella foto sotto potete vedere com’è oggi la chiesa. Ahimé).
La magia che pervadeva questo sito unico si è così parzialmente dissolta.
Tuttavia anche questo luogo segreto, come gli altri cento e passa a due passi da Roma descritti in questo blog, continua a essere protetto dal suo Genius Loci, che è pronto a dare riparo a chi esplora questi luoghi vicino Roma, unici al mondo, con il solo desiderio di entrare in connessione con essi e con la storia degli antenati.

Foto di copertina: San Felice (Ceri) poco prima del crollo di fine 2015. Foto di Roberto Maldera.
Troverete le informazioni per giungere in questo luogo straordinario nella guida ” dalla Via Polense alla Via Clodia guide ai Luoghi Segreti a due passi da Roma.
Ah! Il crollo di San Felice fece scattare in me il desiderio di scrivere le guide, per divulgare il più possibile l’importanza di tutelare il nostro patrimonio, unico al mondo.