
Amici che, anche voi, lavorate nell’escursionismo e nel turismo sostenibile, e che siete tanti, che dite se rivitalizziamo questi settori, appena terminano gli arresti domiciliari?
Il futuro è più imprevedibile che mai, ma è molto probabile che questi settori cresceranno e, noi che vi operiamo, siamo, ora, come su una fionda, pronti per essere lanciati.
Di certo abbiamo bisogno di strumenti innovativi per comunicare correttamente le nostre competenze e i nostri progetti ai clienti.
C’è un problema.
In un mondo competitivo dobbiamo utilizzare gli strumenti migliori per comunicare correttamente le nostre competenze e i nostri progetti ai clienti.
Per esempio dobbiamo imparare a utilizzare al meglio lo Story Telling.
C’è un problema. In un mondo competitivo dobbiamo utilizzare gli strumenti migliori per comunicare correttamente le nostre competenze e i nostri progetti ai clienti.
Per esempio dobbiamo imparere a utilizzare al meglio lo Story Telling.
L’uomo da sempre conosce il potere delle storie.
La Bibbia, il Vangelo e testi simili sono, in fondo, raccolte di storie su cui si fondano religioni potenti e pervasive.
Questo perché le storie piacciono a tutti, non solo ai bambini.
Hanno a che fare con i neuroni specchio, con la chimica stessa del nostro cervello.
Hanno a che fare con le nostre emozioni.
E gli esperti di marketing utilizzano le storie in modo sistematico.

E, allora, perché non utilizzarle anche noi per il nostro marketing personale?
Personalmente sono “fortunato” ad avere alle spalle oltre trentacinque anni di alpinismo ed escursionismo di tutte le sorte. Tante storie intriganti da raccontare, di natura, di avventura, di varia umanità.
Ma tutti noi abbiamo storie da narrare e, in particolare nel turismo, i clienti le amano. Ognuno di noi ne ha, immagino, un carnet a disposizione.
Ci sono però due premesse.
La prima è che non è sufficiente il cosa raccontare, ma è necessario farlo in modo coinvolgente, usando le parole giuste quando si scrive e anche il paraverbale e il non verbale, ovvero il sapiente utilizzo del tono, dei gesti, delle pause, mutuando le tecniche del public speaking, quando si racconta. Inoltre ci vogliono alcuni ingredienti: conflitti, errori, possibilmente un viaggio interiore e magari una vittoria finale.
La seconda premessa è che l’interlocutore deve essere coinvolto, si deve fidare di te, deve voler ascoltare te e non altri. Quindi, prima di iniziare il racconto, devi avere creato un rapporto con lui.
Ci sono numerose strategie per attivare questa connessione, sia on line che off line.
Online per esempio, utilizzi tecniche di copy writing (ne accenniamo nel prossimo post) e, poi, rispondi subito qualora ti contattano sui social o via email o sul tuo sito, magari offri un dono, tipo una visita guidata gratuita con te.
L’importante è far capire ai tuoi clienti che sono tutti speciali, anche se questo è faticoso.
Offline padroneggiando una serie di competenze caratteriali, nel momento in cui incontri personalmente il cliente singolo oppure un gruppo: autorevolezza, carisma, empatia, in generale il saper parlare in pubblico.
Ti consiglio di approfondire l’argomento dello Story Telling.
Il marketing sono le storie che siamo in grado di raccontare.
E questo vale in particolare nel turismo.

Ne parleremo fra l’altro Ilaria Canali e io, nel secondo corso che stiamo preparando indirizzato a guide turistiche ed escursionistiche.
A proposito: ecco una delle storie che più piacciono a chi mi segue!