
Eh si! Ancora nel parco di Veio, a circa 15 chilometri dal GRA.
Stavolta con Lorenzo, il ri-scopritore di quanto siamo in procinto di vedere.
In una lucente mattina novembrina Lorenzo ci porta sulla cima di Monte S.Silvestro, una modesta elevazione alla periferia di Sacrofano (uno dei centri storici più intatti e suggestivi dei dintorni di Roma, specialmente con le luci notturne).
Eppure, nonostante la quota relativamente bassa, il panorama è stupendo: la valle del Tevere è immersa in un lago di nebbia e i paesi di S.Angelo Romano, Castelnuovo di Porto e Palombara Sabina, come isole, emergono dal lago.
“Ehi Lorenzo! Il panorama è bellissimo, ma…non ci dovevi portare all’eremo?” Detto. Fatto.
Scendiamo un crinale per alcune decine di metri, Lorenzo tira fuori un falcetto e inizia a farsi strada in un roveto.

“Entriamo?” Esclama dopo un po’.
Ed eccoci penetrare in un lungo corridoio, chini, verso il cuore dell’eremo, il quale doveva essere un santuario ipogeo (e in tal caso questo passaggio poteva essere il dromos) come quelli di San Nicola e di Santa Pupa, che abbiamo visto nel secondo volume dei Luoghi segreti a due passi da Roma.
All’interno ci sono affreschi degradati, che probabilmente rappresentavano S. Silvestro.
Poi Lorenzo ci fa segno di seguirlo e ci porta, ad alcune decine di metri dall’eremo, all’interno di un acquedotto, anch’esso nascosto da un roveto e di origine senz’altro antichissima. E anche qui la suggestione è massima.
Prima di andarcene ammiriamo ancora l’immenso panorama sull’Appennino, sulla valle del Tevere e in particolare sul Monte Soratte.

A proposito di monte Soratte sulla sua cima c’è un altro, ben più famoso, eremo dedicato a S. Silvestro.
Ma perché è così importante un papa del IV secolo?
Perché, imperniata sulla sua figura, fu architettata quella che è probabilmente la più grande bufala della storia, peggiore delle inesistenti armi chimiche di Saddam e di Assad (Iraq e Siria), e peggiore, forse, anche della vulgata secondo cui il governo Monti avrebbe salvato l’Italia, quando con lui e poi con i suoi successori al governo, la situazione nel nostro paese è precipitata (250 miliardi di euro di debito pubblico in più dal novembre 2011 al novembre 2016 ecc.ecc.).
A questo proposito, in via eccezionale, vi voglio portare dentro Roma. E precisamente nella chiesa/fortezza dei SS Quattro Incoronati, descritta in un altro bel libro di segreti.
Entrati nella chiesa/fortezza, e lasciata cadere una monetina nelle mani a coppa (di una suora di clausura) che escono da una grata, oltrepassiamo una porta e penetriamo nell’oratorio di S.Silvestro.

Ci troviamo così davanti al ciclo di affreschi, che illustra il papa Silvestro che guarisce l’imperatore Costantino, il quale, per ringraziarlo, fa la famigerata donazione che segna l’inizio del potere temporale della chiesa.
Dopo la divagazione su Papa Silvestro e sul falso che ha cambiato la storia dell’umanità, specialmente quella dell’Italia, abbiamo diverse opzioni.
Per esempio possiamo andare alle relativamente vicine Pestarole di Costa Frigida (di cui trovate informazioni nel secondo volume dei luoghi segreti), oppure ci possiamo spingere fino a Belmonte (primo volume), o ancora, e questa è una dritta inedita dell’ineffabile Diego, l’altro amico indigeno di Sacrofano, andare alle vicine solfatare delle quali, se avrete pazienza, vi racconterò in un prossimo articolo.
(La foto di copertina, scattata all’interno dell’eremo di S. Silvestro, è di Giovanni Giuliani).
