
Legge sul risparmio energetico 102/2014
Ecco, come avevamo anticipato, l’aggiornamento del post efficienza-energetica-direttiva-201227ue, a valle della conversione del relativo d.l nel decreto legislativo 102/14.
Premesso che nel decreto legislativo in oggetto ci sono una serie di norme attuative di buon senso, è palese il fatto che non vogliano realmente fare nulla.
Tanto per cominciare, ecco una bella lista dei soggetti deputati all’attuazione della direttiva:
- ENEA
- Agenzia del demanio
- Ministero dello sviluppo economico
- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
- Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
- Ministro dell’Economia e delle Finanze
- Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
- Ministro per la SEMPLIFICAZIONE (ihihih) e la pubblica amministrazione,
- Le regioni
- Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
- Provveditorati interregionali opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e trasporti
- GSE
- ACCREDIA
- CTI (comitato termotecnico italiano)
- e poi, correttamente, Associazioni imprenditoriali, professionali, di consumatori e di categoria fra cui la FIRE
(E dire che dopo avere visto l’istituzione della commissione riforme istituzionali della provincia di Roma – ancora rido – non pensavo si potessero inventare altre strutture così inutili e arzigogolate).
E non è mica solo il legislatore a ragionare in questo modo:
il 14 luglio 2014 si è tenuto un convegno alla regione Lazio con soggetto: Piani d’Azione per l’Energia: Lazio sostenibile ed europeo a partire dai territori.
Un mio collega legge il comunicato della consigliera regionale Cristiana Avenali (lista Zingaretti), e nota:
“Immaginare di dedicare una struttura di supporto per aiutare i comuni a redigere i PAES comunali ed intercomunali, diventa dunque fondamentale, per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2…”
Avete capito?
Che questa classe dirigente coloniale e questa asfissiante burocrazia coloniale (nel senso che sono ormai a pieno servizio di altri paesi) sono senza recupero!
Ogni occasione è buona per cercare di creare strutture esterne, senza controllo pubblico, in cui convogliare capitali e clientele, allo scopo di “svolgere” compiti che le amministrazioni pubbliche dovrebbero essere in grado di eseguire autonomamente con il personale a disposizione.
E per inciso in un post di 5 mesi fa avevamo, ahinoi, previsto questo possibile scenario.
Se nei comuni mancano energy managers, si facciano concorsi, e non si sia costretti a prendere energy managers parentiamiciamanti indicati dalle “strutture esterne” di cui sopra.
Concludendo, questa Legge sul risparmio energetico 102/2014, è al momento, a mio modesto parere, la solita cialtronata:
a) delega a un’accozzaglia di soggetti, che, come in un film già visto, si ostacoleranno a vicenda e probabilmente non porteranno a termine nulla. Ovvero una moltiplicazione degli obiettivi e nessun indirizzo unitario.
b) in subordine delega agli enti locali (cosa discutibile, visto che l’efficienza energetica è un obiettivo nazionale, e che come tale dovrebbe avere una strategia e una regia uniche). Peraltro si tratta di deleghe queste ultime che, pure, come abbiamo visto, i nostri politici vogliono controllare.
Approfondiremo a seguire il discorso dei fondi messi a disposizione per l’attuazione della direttiva europea in questa Legge sul risparmio energetico (e anche qui: le grasse risate!)
luigi plos
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