
Sacrofano, pur trovandosi a pochi chilometri da Roma, sembra lontanissima dalla capitale con il suo piccolo e intatto centro storico all’interno delle mura dove, una volta entrati, il tempo si ferma, e che rende Sacrofano una delle cittadine più suggestive intorno a Roma.
Il paese sembra anche lontanissimo, per il fatto di essere circondato da una natura rigogliosa.
Appena fuori del paese si stendono verso est, verso Morlupo, una serie di colline senza manufatti umani, mentre verso ovest il folto bosco di Monte Musino ricopre in modo uniforme le ondulazioni verso Formello ed è liberamente fruibile per splendide passeggiate.

Questo è uno dei pochissimi boschi vicino Roma intatto, molto bello e, appunto, fruibile.
Fra le particolarità di Sacrofano c’è anche quella di trovarsi sull’orlo della caldera di un antico vulcano, il cosiddetto vulcano di Sacrofano.
E, come ricordo di questo vulcano, abbiamo le solfatare di Sacrofano.

Dirò una cosa contro intuitiva: queste cave sono pazzescamente suggestive (specie con la luce del tramonto) come sono del resto le cave abbandonate in genere.
Infatti con il trascorrere del tempo in questi luoghi avvengono trasformazioni spesso stupefacenti: la vegetazione prende possesso dell’ambiente in modo caotico e irreale, capita che gli alberi crescano a testa in giù come nelle cave di Salone, i crolli aprono squarci inaspettati, e poi ci sono i laghi, tanti laghi! Tutto ciò crea vedute da rovinismo romantico.
In questo blog siamo andati, nel tempo, a visitare quattro cave: quella più grandiosa, ovvero il sistema delle cave di Salone; quella più straniante, che occupa parte della solforata di Pomezia; quella più selvaggia, colmata dai laghi della Mercareccia e la più intima, la cava di Vallerano, appena fuori del GRA.
Torniamo alle solfatare di Sacrofano, che si trovano in terreno privato e che sono piuttosto complesse da visitare.

Una delle due è raggiungibile con una breve camminata per tracce di sentiero in mezzo alla vegetazione, mentre l’altra può essere a malapena vista dall’alto di uno strapiombo, dopo l’avvicinamento attraverso una macchia di rovi.
Ma la fatica nel raggiungere questa seconda cava è ripagata, in particolare con il sole del tardo pomeriggio, dalla fantastica visione delle altissime e bianche pareti che precipitano verso la vallata verde. Mentre lo sfondo agreste nulla ha da invidiare con più celebri panorami toscani.

Troverai le indicazioni per giungervi nel terzo volume delle guide ai Luoghi segreti a due passi da Roma.