
Ecco in un unico superpost il meglio degli articoli, che ho scritto su quello che è al momento il più spettacolare ed esteso luogo segreto nei dintorni della capitale, ovvero il sistema di gallerie scavate dagli etruschi, a scopo idraulico, nel territorio fra Roma e Formello.
Per inciso è uno dei relativamente pochi luoghi segreti per escursionisti “duri e puri”.
Troverai informazioni più dettagliate su questi posti favolosi nel libro di prossima pubblicazione “Luoghi segreti a due passi da Roma“.

Bene! Non possiamo non cominciare questa carrellata dalla galleria più famosa: il Ponte Sodo.
Ovvero la galleria scavata dagli etruschi per lasciare defluire l’acqua del Cremera durante le piene, affinché non risalisse ad inondare la spianata di Veio.
Come tutte le gallerie etrusche da me visitate, anche questa non è raggiunta da sentieri, e la visita è consigliabile solo in estate e con l’acqua bassa.
Il luogo, a circa 4 KM in linea d’aria dal Grande Raccordo Anulare, è assolutamente magico:
l’immersione nella gola del Cremera dalla natura rigogliosa, i riflessi dell’acqua ai bordi della galleria (però ci vuole il sole), il camminare un pò timorosi – con le galosce – all’interno della medesima.

Purtroppo l’ultima volta che ci sono andato, nel febbraio del 2013, una delle entrate alla galleria era ancora ostruita dagli alberi abbattuti durante la grande nevicata del febbraio del 2012, e questo faceva perdere molto della bellezza del posto, impedendo inoltre a eventuali volonterosi in galosce di percorrerla integralmente.
E ora allontaniamoci da Roma in direzione di Formello. E arriviamo presso l’acquedotto del fosso degli Olmetti. L’unico posto raggiungibile con facilità fra quelli descritti in questo post.
Non è questo il luogo per descrivere tecnicamente quest’opera incredibile (trovate per esempio informazioni su http://www.sotterraneidiroma.it/visite-virtuali/item/acquedotto-della-selvotta). Mio desiderio è più che altro quello di invitarvi a provare l’emozione di entrarvi per i primi metri (utilizzando una galleria di servizio), che sono di una suggestione unica. Una visita che con caschetti e torce può essere prolungata per alcune centinaia di metri, aumentando il fascino di questa escursione.


Le pareti incombenti, lo scorrere dell’acqua corrente sotto i nostri piedi, il timore di scivolare, inzupparsi e prendere una storta, lo scroscio della cascata terminale: tutto dà sensazioni particolari e arcane, e un certo timore.
Nei dintorni del Fosso degli Olmetti troviamo tre gallerie scavate per regimentare le acque della zona, analoghe per tecnica costruttiva al già descritto Ponte Sodo, e altrettanto stupefacenti. Isolate dal resto del mondo come se fossero rovine tropicali.
La terza galleria, con una cascata interna, è per inciso fruibile se si ha perlomeno una scaletta di utilizzo speleologico.
Si tratta di luoghi lontani e misteriosi. Una miscela unica di natura e di tracce dell’opera umana in un ambiente selvaggio e straniante a pochissimi chilometri dal GRA.

Entrare in questi condotti, fra i più segreti fra i luoghi segreti a due passi da Roma, con i piedi nell’acqua e nel fango, vedere i giochi di luce, in particolare di quella che arriva dall’alto dai pozzi di servizio che si aprono come lucernari, è una immersione totale, fisica e mentale, in un mondo arcano.

Una di queste gallerie, quando vi entrai la prima volta, mi ricordò tantissimo le magiche grotte laviche dell’Etna.
Se si vuole poi prolungare l’emozione, dopo essere usciti dalle gallerie, si può camminare sul terreno che le sovrasta, superando il timore dei rovi.
Per cercare, celati dalla vegetazione, i pozzi di servizio scavati per la manutenzione (stando attenti a non caderci dentro). Ovvero quelli dai quali entra la luce che dona a questi ambienti riflessi incredibili.

Continuiamo questo viaggio in questo luogo che è in realtà è un coacervo di luoghi diversi.
Ovvero le gallerie di Formello.
La cui esplorazione, aiutato da alcuni amici, che preservano e presidiano con passione il territorio, è stato per me un crescendo di emozioni.
E questa esplorazione ci porta sempre di più vicino a Formello: precisamente nella zona della Selviata.
Bene. Le gallerie presenti in questa zona sono ancora più straordinarie.
In una di queste, dopo avere fra le varie superato un laghetto grazie a una scala, si arriva addirittura a uno spettacolare punto di intersezione con ulteriori cunicoli, che avevano probabilmente il compito di drenare le acque dei pianori sovrastanti.

Un’altra galleria poi, che supera se possibile tutte le altre per grandiosità, merita un’apposita descrizione. Eccola.
Dopo essere ripidamente scesi dal piano strada ed esservi penetrati, si entra in una diramazione a destra, che dopo alcune decine di metri si allarga, con la luce che vi penetra dall’alto da un foro gigantesco.
Foro che era probabilmente un pozzo di servizio, allargatosi con il collasso della volta.
Dopodiché si rientra nell’oscurità. E a questo punto l’artificiale degli etruschi diventa naturale.
Una vera e propria grotta, che deve infatti essere percorsa con attrezzature speleogiche.
Come per le precedenti gallerie, l’opera di erosione da parte dell’acqua in questi 2.500 anni si è sovrapposta all’azione scavatrice degli etruschi.
Ma in questa galleria l’erosione ha esagerato in grandiosità: allargando a dismisura il vecchio cunicolo di drenaggio e abbassandone il fondo, fino a formare una vera grotta dalla volta molto alta.

Nel tempo abbiamo visto un crescendo di meraviglie con le magiche Condotte delle Tre Fossate, presso il Monte Aguzzo e poi la galleria delle Perazzeta, verso Sacrofano.

Il tutto condito dal fascino che contraddistingue regolarmente i luoghi etruschi.
Tanto più che quella delle gallerie e dei cunicoli è una mania degli etruschi. Visto che per esempio anche il sottosuolo della vicina Veio è solcato da una rete di gallerie e cunicoli.

Per concludere
le gallerie di Formello
per l’eccezionale commistione uomo/natura, per la loro estensione e per la loro diversità l’una dall’altra, non hanno pari come fascino, a mio parere, nella provincia di Roma.

[…] Le gallerie etrusche di Formello. Ne abbiamo parlato abbondantemente su questo blog. Sembra di stare a 10.000 chilometri dall’Italia. Invece siamo a pochi chilometri da Roma, in un luogo che è il più segreto di tutti e 7 i luoghi qui descritti. […]
[…] Il più straordinario luogo segreto dove sono stato finora, l’ho già detto ma lo ripeto, sono le Gallerie etrusche di Formello. […]
[…] E spostarci per un momento a est in una serie di fossi poco distanti, dove troviamo una teoria di gallerie, scavate dagli Etruschi sempre per irregimentare le acque, che è un qualcosa di straordinario. E […]
[…] Le Gallerie presso la Selviata […]
[…] Percorrendo questi ambienti, ecco di nuovo la magia delle gallerie etrusche di Formello. […]
[…] alcuni sopralluoghi per gallerie effettuati con Luigi, Francesco e altri amici tra Formello e Sacrofano, ha ormai preso anche me il desiderio irresistibile di penetrare in […]