Le forre nei pressi di Roma Il Fosso del PeccatoLe forre nei pressi di Roma Il Fosso del Peccato
forre nei dintorni di Roma: la gola di Ponte Lupo
forre nei dintorni di Roma: la gola di Ponte Lupo

In merito agli articoli che ho postato sui luoghi segreti a due passi da Roma, mi hanno chiesto nel corso del tempo quale fosse secondo me la nota più caratteristica del paesaggio nei dintorni di Roma.

Domanda impegnativa.

Premesso che adoro qualunque aspetto del mio territorio:

i piccoli laghi nascosti, i castelli diroccati, i resti degli acquedotti romani che scavalcano le gole presso Gallicano, le manifestazioni vulcaniche, le mole medievali presso cascate e dimenticate come rovine atzeche, le gallerie etrusche,

se proprio devo indicare una peculiarità del territorio romano, non posso non citare le Forre, ovvero le gole scavate dall’acqua nel tenero materiale vulcanico, che circonda Roma intorno a quasi tutto il suo perimetro (i canyon sono invece le gole scavate nel calcare, generalmente più stretti. Nei luoghi segreti del blog è descritto un solo canyon: la gola di Ponte Lupo).

Si tratta di luoghi affascinanti e inattesi.L’intreccio dei rami porta a spettacolari formazioni a galleria, come nella forra del Crèmera in prossimità della cascata che la chiude, e come nel fosso del Peccato.

Sono poi luoghi caratterizzati da una notevole eterogeneità ambientale (con ecosistemi diversi: fluviale, rupestre, boschivo, agricolo),  dovuta all’inversione termica: la temperatura diminuisce man mano che si scende con le nebbie che spesso ristagnano.

forre nei dintorni di Roma: la forra del Treja
forre nei dintorni di Roma: la forra del Treja

Così abbiamo, grazie anche all’assenza di vento, una grande ricchezza vegetale di specie sempreverdi peculiari della macchia mediterranea in alto, e felci e altre piante da clima più freddo sul fondo della forra.

Anche la fauna è diversificata, e capace di utilizzare le numerose nicchie ecologiche fornite dal sistema.

Insomma sono veri corridoi ecologici, e scrigni pieni di tesori.

Le Forre, rendendo difficoltose le comunicazioni, hanno ostacolato l’antropizzazione in particolare in alcune aree a nord e a ovest di Roma. Come per esempio fra Mazzano e Civita Castellana.

Fra questi due paesi c’è un paesaggio incantevole: estesi altipiani bucolici si estendono apparentemente a perdita d’occhio, con bellissime viste su Nepi, Castel S.Elia, gli Appennini e  il Soratte. Quest’ultimo che si staglia davanti a noi come una gigantesca nave azzurrina.

Se si comincia a camminare per esempio verso il Soratte stesso, sembra non ci siano ostacoli per raggiungerlo, e che la camminata, se pur lunga, appaia confortevole e panoramica.

Finché all’improvviso il cammino è interrotto da una profonda e vertiginosa forra, nello specifico quella del Rio Cerreto, che rende impossibile proseguire.

Ci si affaccia quindi sgomenti dall’orlo del precipizio, e si vede nell’ordine

il fiume che scorre sinuoso fra la fitta vegetazione sul fondo della gola;

in lontananza su una rupe, sempre a picco, la sagoma del Castello d’Ischia;

e dall’altra parte della gola il nostro sguardo è attratto da una serie di pareti verticali simili a quella sopra la quale stiamo noi, una delle quali cela le rovine di un altro insediamento medievale suggestivo come Castello d’Ischia,

forre nei dintorni di Roma: la forra del Rio Cerreto e il castello d'Ischia sullo sfondo
forre nei dintorni di Roma: la forra del Rio Cerreto e il castello d’Ischia sullo sfondo

ovvero Castel Porciano, di cui presto parleremo.

La forra del Rio Cerreto è paradigmatica di quanto finora detto: lo stacco fra l’assolata piana sommitale e l’ombra e l’umido del fondo della forra è più evidente che mai.

Abbiamo visto molte Forre nei dintorni di Roma su queste pagine:

quella del Treja, del fosso dell’Acqua Forte, del Fosso del Peccato (foto di copertina); e in particolare quella del mio fiume del cuore, il Cremera, che come tutti i fiumi del Parco di Veio ha creato una forra dalla copertura vegetale così fitta, che camminando lungo le sue rive si è circondati da una luce da acquario.

E tutte hanno la prerogativa che fa di esse il mio ambiente preferito:

l’attraversamento talvolta obbligato di fili spinati, i rovi, il fango, l’acqua, la mancanza di sentieri e l’accesso usualmente ripido e scivoloso, seleziona gli escursionisti, e rende le forre nei dintorni di Roma veramente segrete!

A proposito; troverai informazioni più dettagliate su questi e altri luoghi segreti vicino a Roma nei miei due volumi di prossima uscita!

forre nei dintorni di Roma: dove inizia la forra del Cremera
forre nei dintorni di Roma: dove inizia la forra del Cremera

 

 

 

 

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

3 pensiero su “Le forre nei dintorni di Roma”

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