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Detto questo, e in attesa di immergervi nel mondo delle avventure a due passi da Roma con la prima delle due guide di prossima pubblicazione, andiamo a conoscere il luogo segreto di oggi.

Chi ha una certa età ricorda i film “peplum” degli anni ’50 e ’60, che affascinavano adulti e piccini dell’epoca con le storie di Ursus, Ben Hur e tanti altri.
Buona parte di questi film venivano girati nel paese, a quel tempo, più vitale al mondo in campo cinematografico dopo gli gli Stati Uniti, ovvero l’Italia, e precisamente negli studi cinematografici sempre a quel tempo più importanti al mondo dopo Hollywood, ovvero Cinecittà (uno dei tanti settori in cui noi italiani fino agli anni ’70 primeggiavamo, e che ora è in crisi).
E buona parte del fascino emanato da questi film era dovuto alle scenografie degli studi di Cinecittà, che ancora oggi stupiscono chi si reca a visitarle.
Ma dobbiamo per forza andare a Cinecittà per rivivere le atmosfere delle avventure di Ercole, di Sansone, di Antonio e di Cleopatra?

Niente affatto. Il luogo di oggi, oltre ad essere segreto, e oltre a essere vicinissimo a Roma (poche centinaia di metri dal GRA), è anche una straordinaria location cinematografica.
Ah! E’ anche un luogo che si trova, tutti i giorni, sotto gli occhi di migliaia di romani.
Sotto gli occhi di migliaia di romani? Proprio così!
Precisamente sotto gli occhi degli automobilisti che percorrono la Roma – l’Aquila in direzione di Roma.

Io stesso per almeno vent’anni, percorrendo la Roma – L’Aquila di ritorno da scalate ed escursioni sui monti abruzzesi, venivo regolarmente distratto dalla visione di laghi circondati da gigantesche pareti rocciose, che appaiono per pochi secondi volgendo lo sguardo oltre il guardrail sulla destra, poco prima di incrociare il GRA.

Ovvero le Cave di Salone
il cui tufo veniva trasportato su zattere lungo il vicino Aniene e poi lungo il Tevere, e arrivava a Roma per renderla eterna.
Un giorno ruppi gli indugi e decisi di raggiungere questo luogo.
Ho raccontato in uno scorso post come giunsi ai laghi che hanno nel tempo riempito il fondo delle cave.
Dopo la visita ai laghi pensavo di avere visto tutto quello che c’era di meritevole, finché il solito amico Andreas Schatzmann mi parlò di un’altra sezione delle cave di Salone da visitare.
Così un giorno, al tramonto, seguendo le sue indicazioni, superai una rete e mi trovai in una zona se possibile ancora più stupefacente di quella che circonda i laghi.

Non trovai tanto i riflessi delle gigantesche pareti nell’acqua, che tanto mi colpirono la prima volta, per quanto anche qui c’è un lago particolarmente suggestivo.
Ma trovai una sequenza di cavità smisurate, di enormi fori aperti nelle volte dei ciclopici ambienti, di alberi a testa in giù, di piante rampicanti a ricoprire le rovine.
E poi avvertii una solitudine assoluta e un senso di sospensione del tempo, come sempre mi capita quando entro in una cava di migliaia di anni fa. E come già mi successe nelle Cave di Grotta Oscura e nelle Cave del Fosso del Drago.
Tanto che, rimanendo in tema di peplum, non mi sarei stupito se in quel momento fosse apparso il fascinoso Ulisse dello sceneggiato televisivo del 1968, di ritorno a Itaca dopo dieci anni più dieci, con l’arco sulle spalle, e pronto a vendicarsi dei Proci.

Le cave di Salone sono oggi circondate dall’autostrada, dai centri commerciali e dalle costruzioni abusive.
A proposito di costruzioni abusive esiste una porzione delle cave, anch’essa in terreno privato, assolutamente grandiosa.
Si tratta di un’intera collina quasi interamente scavata. Ci si sente piccoli, e in questi ambienti, più che Ulisse, è plausibile vedere apparire direttamente Polifemo.
Il fascino di questa collina è incrementato dal lago sottostante, nel quale si specchia una torre.

Si può a malapena immaginare quanto immani queste cave potessero apparire ai nostri antenati, disperse nella campagna romana, con la sola compagnia del morbido Aniene e di una sequenza di torri e castelli, come le torri di Albuccione e del Torraccio.

Le cave di Salone, come già detto, sono probabilmente il luogo segreto più visibile (addirittura da un’autostrada) descritto in questo blog, e anche uno dei meno accessibili.
Sai Alessandra;
il fatto è che sono in territorio privato.
Nella seconda delle due guide “Luoghi segreti a due passi da Roma” descrivo ad ogni modo un itinerario, che permette di visitarne una parte, straordinaria, senza problemi!
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A presto!
Luigi Plos