
Gli escursionisti laziali, almeno una volta, vanno a vedere le cinque stupende cascate che si dipanano fra Castel Giuliano e Cerveteri, lungo il Fosso Vaccina, il Fosso della Mola e il Fosso delle Ferriere.
Le cascate sono in realtà sette, poiché alcuni amici ne hanno individuate altre due nei pressi. E io ancora devo andare a vedere queste new entries!
La maestosità di queste cascate, e la facilità di accesso da Roma, le rende un itinerario obbligato e di grande fascino e anche, purtroppo, molto affollato.
In realtà le cascate di Cerveteri sono dieci.
Ovvero ce ne sono altre tre (e forse altre ancora, di cui non ho contezza), degne di essere viste e, a differenza di quelle che si snodano verso Castel Giuliano, per nulla affollate.

Per inciso, nonostante sia abituato, rimango sempre sorpreso dalla ricchezza d’acqua in un territorio come questo, a bassa quota e vicino al mare.
Nella prima delle guide Luoghi Segreti a due passi da Roma abbiamo visto come giungere al complesso delle incantevoli cascatelle di Sasso, mentre nella terza siamo andati a visitare la doppia cascata, che chiude la singolare forra ai piedi di Ceri.

Siamo così arrivati a nove cascate.
E non è finita! Perché, alla periferia del paese, ne esiste un’altra. La decima.
Lasciamo la macchina al lato della strada della Macchia della Signora, sulla strada per Ceri, e ci inoltriamo, nella macchia omonima, uno dei pochi boschi in piano intorno a Roma.
I sentieri, alcuni dei quali utilizzati per un circuito di mtb, si incrociano di continuo e fanno perdere l’orientamento.
Noi procediamo comunque in direzione est ed imbocchiamo tracce di sentiero, che scendono verso il fondo della forra che a un certo punto si para davanti a noi.
Ci troviamo quindi in un luogo di notevole valore ambientale: grandi rocce e vegetazione rigogliosa.

Ed ecco la decima cascata, alta pochi metri a differenza delle altre nove, tutte più alte.
Ma non è l’altezza la prerogativa di questa cascata.
Lo è piuttosto l’armonia del luogo: la gola profonda, che taglia la macchia, il getto d’acqua che si getta in un limpido laghetto dai vivi colori, in particolare con il sole del mattino.

Ammirato questo ennesimo angolo suggestivo della campagna romana, risaliamo lungo una ripida mulattiera che rimonta la parte opposta delle gola e giungiamo su un altopiano panoramico.
Da qui possiamo continuare l’avventura, scendendo nella gola successiva.