Comunicato Stampa inerente la Sesta Guida ai Luoghi Segreti a due passi da Roma. Il Mignone presso la Mola di OrioloComunicato Stampa inerente la Sesta Guida ai Luoghi Segreti a due passi da Roma. Il Mignone presso la Mola di Oriolo

E chiudiamo in bellezza.

Il centocinquantesimo luogo segreto omologato, ovvero descritto nelle due guide precedenti e in quella che sta per uscire, è un qualcosa di strepitoso, pur nella “strepitosità” dei tanti.

Per la varietà e la singolarità dei siti toccati da questo itinerario, ci sarebbe da dedicargli una singola pubblicazione.

Presso la Mola di Oriolo

Entriamo di nuovo nel mondo del mio fiume del cuore insieme al Crèmera.

Anche qui, come per tutti gli altri luoghi segreti individuati lungo il Mignone in tutti questi anni, l’artefice è il Lucumone Massimo di questo quadrante di Etruria, Pierpaolo Padovani, il quale lo scorso marzo ci trascina via da Roma e ci fa fare in prima assoluta questo anello.

Ma andiamo stringati, che tanto trovate trovate tutto in descrizione.

Non parleremo quindi del Parco della Mola di Oriolo dove parcheggiamo, con cascata e lago sottostante, con le complesse strutture idrauliche d’ordinanza e con, a corredo, la vasca termale.

Ponte Sodo presso la Mola di Oriolo

Né parleremo del piccolo ponte sodo dai riflessi onirici e con, all’interno, le antiche scanalature per raccogliere l’acqua da stillicidio, quella più potabile.

Né parleremo di un’ara probabilmente etrusca, celata nel bosco, sul ciglio di una ripida collina.

Né parleremo di un torrente, il Fosso Vecchierello, praticamente sconosciuto.

Ovvero un fosso che all’improvviso cessa di scorrere placido ed entra in una breve gola rocciosa con due piscine e una serie di risorgive dalle quali fuoriesce un fluido magico, frizzante, ferruginoso, che ne arrossa le pareti.

Né parleremo del tratto lungo il Mignone, appena nato eppure già imponente e selvaggio, che percorriamo affatati, pronti a ritrarre ogni scorcio, facendo attenzione alle pozze  profonde, saggiando il terreno per non scivolare.

Il Fosso Vecchierello presso la Mola di Oriolo

Dislivello: circa 50 metri

Durata: 3 ore

Difficoltà: alta

Treno + bici: la stazione di Oriolo è vicina. Poi conviene lasciare la bici presso il parcheggio della mola

Joelette: in parte si

Bambini: si. Se esperti

Picnic: si

Attrezzatura: da escursione semplice

Periodo raccomandato: autunno, inverno, primavera

Il Fosso Vecchierello presso la Mola di Oriolo

Descrizione: da Oriolo giungiamo al parcheggio del parco della Mola con l’immenso edificio della Mola, la vasca sulfurea e il laghetto formato dalla chiusa con cascata: 42.169916, 12.09487.

Qui si guada il fiume e oltre questo, fra gli alberi accatastati a terra a terra per un recente taglio (spero li tolgano presto), dobbiamo prendere uno stradello utilizzato dai bulldozer dei taglialegna.

Questo stradello arriva a una sterrata che prendiamo verso sinistra e la seguiamo andando in discesa avendo come meta, sul fondo della valle, il primo gioiello: un piccolo ponte sodo: 42.178026, 12.083415.

Il Fosso Vecchierello presso la Mola di Oriolo

Scendiamo prima a sinistra, poi a destra, 42.177679, 12.083287, per ammirarlo dal basso.

Continuiamo lungo la sterrata, giriamo a sinistra, risaliamo una collina e ci troviamo al cospetto dell’ara di Fontiloro, probabilmente etrusca: 42.179282, 12.080966.

Arriviamo al punto, 42.177120, 12.081183, dove inizia la parte wild: l’acqua trekking lungo il Fosso Vecchierello.

Dovremo seguirne le sponde e, dove il sentiero laterale risale, farci coraggio e scendere in acqua: ne varrà la pena.

Nel punto, 42.172636, 12.085093, lungo il fiume, abbiamo la prima sorgente sulfurea con una piscina fra le rocce con acqua alta al massimo mezzo metro.

Possiamo entrare nell’acqua fino alle cosce e proseguire.

Ponte Sodo presso la Mola di Oriolo

Nel punto 42.171929, 12.084976 c’è una sorgente di acqua ferrosa rossa che alimenta una seconda piscina, volendo balneabile: 42.171859, 12.084907.

Questa piscina in primavera è al sole, in estate è in ombra per via della copertura arborea.

Continuiamo e arriviamo nel punto in cui il Fosso Vecchierello confluisce nel Mignone.

Qualora il fosso Vecchierello avesse troppa acqua, rinunciamo all’acqua trekking e stiamo alti sul fiume fino a giungere dove il Fosso sfocia nel Mignone, per sentiero.

Dalla confluenza dobbiamo guadare il Mignone e risalirlo lungo la riva orografica sinistra fino a tornare alla mola di Oriolo, faticoso ma un ambiente spettacolare.

Il Fosso Vecchierello presso la Mola di Oriolo

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

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