
La mola di Galeria.
24° fra i luoghi segreti a due passi da Roma descritti in questa categoria.
Quasi tutti conoscono Galeria, la suggestiva città morta a circa 12 KM dal GRA – fra la Braccianese e la Boccea – ancora all’interno del Comune di Roma.
L’impressione, sappiamo, è quella di trovarsi su un tamburo di roccia a picco da tutte le parti (a parte l’ingresso al borgo).

E quasi nessuno quindi, dopo aver girato per gli affascinanti ruderi, e schivato le buche talvolta nascoste dalla vegetazione, immagina si possa scendere al fiume, di cui pure si sente lo scrosciare. E perciò quasi nessuno nota una breccia nel muro di cinta, la supera, disarrampica per alcuni metri, scende un ulteriore ripido pendio e arriva sulla riva del sottostante fiume Arrone.
Ed è un peccato, perché il luogo è assolutamente magico. (Ah; in realtà ci si arriva anche senza disarrampicare, percorrendo in alternativa un tratto in mezzi ai rovi. A voi la scelta).
Per cominciare, tanto sono assolati e aperti a sud i prati antistanti la città, quanto è cupo e verso settentrione questo luogo. E il contrasto è straniante.
Dapprima si visita la riva orografica sinistra, quella più vicina al borgo, alla quale si scende facilmente per una piccola tagliata.

Su questa troviamo gli incantevoli resti della mola di Galeria.
Si risale dunque per pochi metri il fiume Arrone, si percorre il ponte (attenzione: è senza protezioni), si scende sulla riva destra, ma solo se il fango e le scarpe adatte lo permettono, vista l’ estrema pendenza della costa che arriva al fiume.
Qui la visione è se possibile ancora più suggestiva rispetto alla riva sinistra: un mondo di cascatelle, di anfratti, di rovine che fanno tutt’uno con le rocce dello stesso colore; e poi i giochi di luce allorché i pochi raggi riescono a filtrare dalla fitta copertura vegetale.

Il tutto estremamente romantico, e molto da pittore paesaggista del 1800.
Trovate le indicazioni per giungervi nella seconda delle due guide “Luoghi segreti a due passi da Roma“.
Si può arrivare fin dove l’Arrone entra spumeggiando in una piccola forra rocciosa, per continuare il suo corso che dal lago di Bracciano fluisce verso il mare, e che va ad attraversare, prima della foce, la valle dell’Arrone con le sue opere idrauliche antichissime e la riserva naturale detta appunto dell’Arrone, gestita dal WWF.
luigi plos
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