Questo sarà il primo capitolo della nuova guida!
Il luogo segreto che stiamo per esplorare si trova in terra etrusca. “E allora?” Direte voi? “Dov’è la novità, Luigi! Ci hai fatto due zebedei così con i luoghi segreti in terra d’Etruria!”. Il fatto è che la terra etrusca, questa volta, è all’interno della città, nel parco agricolo di Casal del Marmo e a poca distanza dai popolosi quartieri di Ottavia e Monte Mario (dove risiedo).
Infatti, ancora fino al VII secolo a.C. i domini etruschi arrivavano fin sulla sponda destra del Tevere (dove oggi abbiamo Trastevere).
Per essere più sicuro di trovare questo sito, una galleria di utilizzo idraulico di epoca etrusca, di cui mi avevano accennato alcuni amici Lucumoni, lo vado a cercare con un’altra etrusca, Giovanna, la quale, oltre ad abitare come me in terra “etrusca” ovvero a Monte Mario – a poche centinaia di metri dal sito in oggetto – è amiatina e … l’Amiata era montagna sacra per gli Etruschi.

Oltretutto siamo fomentati e determinati come Benjamin Willard/Martin Sheen, allorché va a caccia del colonnello Kurtz/Marlon Brando nella foresta pluviale cambogiana.
Ci sono insomma i presupposti per arrivare a meta.
Giunti nei pressi della Tenuta Massara (alla quale, per il fatto di essere ignota ai romani nonostante si trovi in città e nonostante la sua bellezza, è dedicato un capitolo nelle scorse guide) e spostatici nell’area indicata dai lucumoni, sbattiamo in continuazione, come mosche sul vetro della finestra, su muri di canne e di rovi.
Sconsolati, stiamo per andarcene, quando la nostra attenzione è attirata da un pertugio fra le canne.
Perso per perso ci inoltriamo in questo corridoio nel canneto.
Dopo alcune decine di metri, dopo aver “sfrattato” con il machete canne e rovi in quantità e dopo esserci calati per alcune rocce scoscese, ci troviamo finalmente al cospetto dell’entrata della galleria.
Come sapete o come verrete a sapere leggendo gli itinerari zona Formello, dovrei essere abituato all’incanto delle gallerie etrusche. Ma qui l’adrenalina sale oltre il solito: c’è la difficoltà di accedervi, la gioia di averla trovata e poi … diamine! Siamo in città! Procediamo al suo interno. Sembra molto lunga.

Per continuare l’esplorazione servirebbero caschetti e torce potenti.
Ad ogni modo si è fatto tardi e torniamo indietro, ripassando vicino alla Tenuta Massara (alla quale è dedicato un capitolo nelle scorse guide, per il fatto di essere ignota ai romani nonostante la sua bellezza e anch’essa al momento interdetta Grrr!)
Tanto … quelle poche decine di metri percorsi fra oscurità e lame di luce provenienti dai pozzi di servizio, sono bastate a emozionarci a sufficienza!
N.B. In seguito ai lockdown i proprietari proibiscono – spero solo al momento – di avvicinarsi all’area.
A questo proposito lo scorso 21 luglio l’associazione culturale “Lucchina e Ottavia” ha organizzato un partecipato incontro, al quale sono stato invitato, per trovare soluzioni e rendere fruibile quest’opera della nostra storia così importante, insieme a Stefano De Francesco, Daniele Giustozzi e tanti altri.
Foto di copertina di Pietro Mac.

Tutto questo è esilerante spero di partecipare presto ad una delle tue escursioni, ma sono una neofita e non so oltre alle scarpe da trekking cosa e come procedere
Salve sono interessata a partecipare ai suoi trekking, mi faccia sapere iniziative ed eventi. Grazie