
Qualche tempo fa vedemmo su questi schermi le Mole di Belmonte, un luogo straordinario e sconosciuto a poche centinaia di metri in linea d’aria dalle prime case di Castelnuovo di Porto e da Riano; e a una manciata di chilometri dal GRA.
Non pensavo ci potesse essere, nei dintorni di Roma, un altro luogo altrettanto fascinoso e segreto, così vicino allo stesso tempo a un centro abitato.
Beh! Mi sbagliavo!
A poche decine metri dalla periferia di Rocca di Papa esiste infatti un luogo ancora più ignoto: la Forra di Pentima Stalla.
Più che di una forra si tratta di un vero e proprio orrido.
Di quelli, insomma, che si trovano sull’Appennino abruzzese o umbro o marchigiano, ma che invece dista meno di 14 chilometri in linea d’aria dal GRA!

Il fatto è che, per visitarlo, e questa è una costante dei luoghi segreti, è necessario inzupparsi e stare attenti alle rocce bagnate e scivolose; almeno se si vuole andare in un periodo ricco d’acqua per vedere le cascate attive.
Quando vi andai, il percorso fu abbastanza breve.
In poco tempo con gli amici Giancarlo e Pierluigi arrivammo ai piedi della splendida cascata di almeno venti metri di altezza, situata a metà della forra e in un ambiente simile a quello dei lussureggianti valloni che scendono ripidissimi dalla montagna alle spalle di Amalfi e Positano.
Ma, diversamente dalle cascate della Costiera Amalfitana, qui l’acqua scorre sopra singolari rocce vulcaniche sagomate a forma di prismi e simili alle Pietre Lanciate di Bolsena.
Forme che furono il risultato del magma uscito dai crateri del vulcano laziale duecento e passa mila anni fa e del suo rapido raffreddamento a contatto con l’acqua.
Sopra la cascata la forra continuava e doveva promettere altre suggestive visioni.
Tuttavia sembrava impossibile proseguire, essendo in quel punto la forra di Pentima Stalla contornata da pareti apparentemente inaccessibili.
Impossibile proseguire? Manco per niente.
Cominciai così ad arrampicare sulla sinistra, fino ad arrivare a un poggio che dominava la cascata.
E in posizione precaria ebbi la mirabile visione della parte alta della forra, che si chiude sotto le case di Rocca di Papa, mentre da sinistra potevo vedere un ulteriore profonda gola, invisibile dal basso, le cui pareti erano costituite da altre stupende rocce a forma di prisma.
Peccato che la posizione precaria mi impedisse di fare foto decenti.
E che la successiva disarrampicata fosse sdrucciolevole a sufficienza.

Ad ogni modo: uno vero canyon in miniatura a due passi da Roma.

Tutto stupendo dunque?
Non proprio.
Dal momento che la vicinanza con il paese ha purtroppo riempito nel tempo il fondo della forra di immondizia.
Se penso che in Trentino, a Fondo, hanno attrezzato il canyon che taglia il paese (ovvero una situazione simile alla Forra di Pentima Stalla) e fanno pagare otto euro per visitarlo, ma tu sai quanto guadagnerebbe il comune di Rocca di Papa se bonificasse e attrezzasse la forra, con tre milioni di potenziali visitatori paganti a pochi chilometri di distanza, di cui la gran parte non ha mai visto nulla di simile?


[…] capitolo precedente, tra le forre abbiamo visto la Forra di Pentima Stalla, un altro posto sconosciuto e suggestivo vicinissimo a Rocca di Papa. E questa forra si trova anche […]