Dopo un po’ di tempo torniamo lungo il mio fiume del cuore, il Crèmera.
Da esso, con la scoperta della cascata dell’Inferno che si trova lungo un suo affluente, tutto iniziò diciotto anni fa.
Dopo esserci calati nelle gallerie di Ponte Sodino, possiamo decidere di non cambiarci le pedule e di continuare a scendere lungo via di Baccanello.
Via di Baccanello avrebbe dovuto essere una strada di collegamento tra Formello e la frazione di Le Rughe, il cui completamento, promesso in tutte le campagne elettorali dall’unità d’Italia o giù di lì, avrebbe dovuto evitare il lungo giro che costringe gli automibilisti a percorrere la Cassia Veientana.

E invece è percorribile solo da MTB e camminatori.
Poco prima del ponte sul fiume, una mulattiera, che diventa in breve una traccia di sentiero e che segue il corso del fiume, ci porta in pochi minuti alla cascata di Formello di Pisciacavallo.
Non è alta, ma è incantevole: in essa il Crèmera, festante, zampilla bambino e forma un laghetto che, se non fosse per l’acqua probabilmente inquinata, sarebbe piacevolmente balneabile.
Fortuna vuole che, oltre al solito scout di Formello, Francesco, ci accompagni nell’esplorazione anche il valente amico fotografo, Giulio, che fissa degnamente questa stupenda cascata nella memoria della sua Canon.
