Cerveteri, l’abbiamo detto tante volte, è la porta da saloon per l’avventura, e per le cascate.
Tante. Ovunque. E tante ne abbiamo viste in questo blog: quelle del Fosso del Norcino, la sesta cascata di Castel Giuliano, quella sotto Ceri e tante altre.
cascata della Macchia della Signora.
Lasciamo la macchina a lato della strada Macchia della Signora, sulla via per Ceri.
Ci inoltriamo, quindi, nella macchia omonima, uno dei pochi boschi in piano intorno a Roma.
I sentieri, alcuni dei quali utilizzati per un circuito di mtb, si incrociano di continuo e fanno perdere l’orientamento.
Noi procediamo comunque in direzione est e seguiamo una traccia, che si inabissa verso il fondo della forra.

Ed ecco la forra davanti a noi.
Al solito si tratta di un luogo di notevole valore ambientale: grandi rocce e vegetazione rigogliosa, in un contesto particolarmente suggestivo.
Ed ecco la cascata della Macchia della Signora,
alta pochi metri a differenza delle altre narrate nel blog.
Ma non è l’altezza la sua prerogativa.
Lo è piuttosto l’armonia del luogo: la gola profonda, che taglia la macchia, il getto d’acqua che si getta in un limpido laghetto dai vivi colori, in particolare con il sole del mattino.
Ammirato questo ennesimo angolo suggestivo della campagna romana e dopo essere entrati nella vicina grotta dagli oscuri scopi militari, risaliamo lungo una ripida mulattiera che rimonta la parte opposta della gola.

Giungiamo su un panoramico altopiano e, davanti a noi, un’altra forra nella quale scendere, per continuare l’avventura.