
Ecco il secondo omaggio per te, che sei iscritto alla mailing list. Qui troverai le indicazioni, in esclusiva, per giungere al mio luogo segreto del cuore,
la Cascata dell’Inferno, nel cuore del Parco di Veio.
Si tratta di un posto selvaggio e difficilmente raggiungibile, anche se dista solo 15 KM dal GRA e poche centinaia di metri in linea d’aria dai prati del Sorbo, dove centinaia di persone giocano e fanno il picnic nei giorni festivi.
Questa cascata chiude la forra formata da un piccolo fosso che fluisce nel fiume Crèmera, poco a valle delle sorgenti del medesimo. Un luogo molto simile al fosso del Peccato.
Prima della grande nevicata del 2012 era relativamente arrivarci, pur non essendoci sentieri segnati.
A oggi invece l’avvicinamento è reso particolarmente complesso dalla quantità di alberi abbattuti dalla neve del 2012 e oramai ricoperti di muschio e di funghi, che vanno superati rischiando continue scivolate e zuccate.
Oltretutto si tratta di un posto che è tanto più suggestivo quanto più c’è scorrimento idrico (tipicamente da novembre a maggio). Peccato che più acqua c’è e più l’avvicinamento è difficile.

Insomma, arrivare alla cascata dell’Inferno è un vero percorso alla Indiana Jones, in ambiente fluviale, con poca luce per via della fitta copertura ombrosa, e con tanta umidità.
L’arrivo è sorprendente: si sente il rumore dello scroscio d’acqua della cascata, ma questa risulta invisibile, trovandosi dietro una curva all’interno della gola rocciosa, e appare solo all’ultimo momento.
E’ giustamente detta dell’Inferno, dato che si trova nell’oscura gola rocciosa, nella quale ogni tanto si sfracellano le mucche che si avvicinano troppo al bordo superiore per brucare.
(Per fortuna solamente 10 anni fa vidi una carcassa di mucca, ora scomparsa).
Nel laghetto sotto la cascata mi è invece capitato, grazie alla vista acuta della mia amica naturalista Isabella Pratesi, di vedere le salamandrine dagli occhiali!
E una volta anche un cinghiale, al quale ho per fortuna lasciato per tempo lo spazio per poter scappare dalla strettoia dell’antro della cascata, altrimenti per la paura di trovarsi in trappola mi avrebbe probabilmente caricato.


Massima cautela: l’ambiente è delicato e protetto.
Grazie! Splendido percorso
Grazie Rosaria! Dai! La cascata ti aspetta!
Grazie di rilevelarci questi posti segreti …felici non di è se non di felicità condivisa….grazie
Fabio
Grazie a te Fabio per il cortese feedback!
luigi
Un luogo molto bello, si!
C’ero stato nel 2010… Poi provai a tornarci ad autunno 2012, ma essendo caduti gli alberi da pochi mesi fu letteralmente impossibile arrivarci.
Grazie di farci sapere che ora è di nuovo accessibile, pur con qualche difficoltà! 🙂
in effetti, Matteo, ci sono ancora adesso molti alberi. Comunque ne vale sempre la pena.
Grazie e…a presto!!!
Luigi
Hei Luigi, complimenti per il sito.
Personalmente accedo alla cascata dell’inferno facendo un percorso più lungo.
Partendo dalla formellese Nord, quasi prima dello Stop per Sacrofano/Campagnano, sulla sinistra, parte un sentiero del parco segnato bianco rosso (vicino un abbeveratoio). Appena superato il classico cancello di ferro per impedire l’uscita delle mandrie, tenere la destra costeggiando il corso d’acqua. Si nota che mano mano il piccolo ruscello diventa una gola profonda decine di metri e arrivati ad un vicolo cieco, si deve scendere per una scalinata di tufo naturale, che porta dentro la gola. Procedendo sulla riva di destra, dopo almeno un ora di marcia sul letto del fiume, si arriva ad un bivio evidente, a quel punto girando a sinistra si giunge allo stesso punto indicato dall’articolo dove sono caduti gli alberi. Il Veio riserva sempre una valanga di soprese. Alle volte non serve andare tanto lontano, se si sta in silenzio, seduti su un masso, volpi e scoiattoli si faranno vedere.
Buone passeggiate a tutti.
WOW! L’avvicinamento che descrivi tu è più bello, e più lungo, di quello che indico io.
E la forra del Crèmera è magnifica!!
Grazie di avermi scritto, caro, e…a presto, spero, per altre info!
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