La cascata dei Cavaterra dal bassoLa cascata dei Cavaterra dal basso

In uno scorso post abbiamo visto il fenomeno del Social Trekking e nello specifico l’Urban Trekking.

cascata dei Cavaterra dal basso
cascata dei Cavaterra dal basso

E cosa c’è di meglio che fare “Urban Trekking” in uno dei paesi più incantevoli del Lazio, la cui bellezza è stata solo in parte scalfita da decenni di sventramenti urbanistici, ovvero a Nepi?

Nepi è nel mio cuore da sempre, come Formello,  S. Vittorino e tanti altri paesi, che sono bellezza pura e, come scriveva Stendhal, promesse di felicità.

Il suo territorio, pieno di cascate (fra cui l’immensa cascata del Picchio, vista nella seconda guida), se la batte con l’altrettanto straordinario territorio di Cerveteri e le sue cascate.

A questo proposito, fin dalla prima volta che oltrepassai le mura ed entrai nel centro storico, mi colpì la cascata dei Cavaterra, che, come in un acrocoro islandese, precipita scrosciante fra le rocce basaltiche.

Avevo sempre cercato un punto di osservazione dal  dal basso, per fotografarla degnamente. Ma sembrava che non fosse possibile.

Almeno finché l’amico nativo Emanuele Palazzini, che abbiamo conosciuto in qualità di geologo nel capitolo dedicato alla solfatara di Monte Calderone, si mette il cappello di guida turistica.

Mi fa così percorrere una serie di vicoli e scendere uno stradello, che si incunea fra antiche case e prosegue a mezza costa nella forra sottostante.

Seguo Emanuele fra l’immensa muraglia rocciosa a destra e il fiume a sinistra, finché un forte scrosciare preannuncia la meraviglia.

Un’ultima svolta, infatti, e giungiamo ai piedi della cascata dei Cavaterra,

non proprio frontalmente, ma da un’angolazione diversamente suggestiva rispetto alla visione che si ha dall’alto(ah! Vedremo una cosa simile nel post dedicato alla cascata dell’Aniene vista dal basso).

la cascata dei Cavaterra
la cascata dei Cavaterra

Ed è come immaginavo: la cascata dei Cavaterra è più bella ancora!

L’acqua rimbalza sui massi giganteschi e sberluccica, circondata dal paretone composto di giganteschi massi di basalto dalle tonalità azzurrine, sopra il quale le abitazioni medievali fanno tutt’uno con la roccia.

Il tutto mi ricorda, ovviamente in piccolo, Ronda, la straordinaria città andalusa tagliata da un canyon e da una cascata.

 

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

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