
L’avventura a Roma a costo zero!
Che cosa?
L’avventura a Roma? Forse storia, archeologia, arte, magari passeggiate nelle zone meno battute dei parchi cittadini. Ma se voglio l’avventura di certo non me ne sto a Roma.
Me ne vado, che so, in Kenya, o in Islanda, o in Nepal.
Al limite posso provare un pizzico di avventura in qualche passeggiata nei sotterranei di Roma. Ma posso chiamare queste passeggiate avventura?
E invece, non esattamente a Roma, ma a pochi chilometri dalla metropoli, è possibile provare l’emozione dell’Avventura con la A maiuscola. E di questo stiamo per parlare.
Prima di tutto un quiz:
a quanti KM dal Grande Raccordo Anulare (GRA) è stata scattata la foto sotto?
150 kmM
100 KM
20 KM
Risposta: 20 KM dal Grande Raccordo Anulare.
Si tratta del canyon della cascata di Ponte Lupo. E il nome gliel’ho dovuto dare io, perché questo luogo non ha neanche un nome definito!

Una nota: chi non è di Roma deve sapere che per distanza dal GRA intendo la distanza dal Grande Raccordo Anulare, la strada a scorrimento “veloce” intorno Roma.
Torniamo a noi. E riflettiamo: che cos’è l’avventura?
In un periodo dove, nonostante la crisi, è ancora un must andare in posti esotici – magari i classici 7 giorni superscontatituttoincluso – tornando con un bottino di foto (tipicamente sempre le solite inquadrature) da postare su Facebook, mi chiedo:
quanto è necessario andare lontano per scoprire luoghi avventurosi ed emozionanti? E’ veramente la distanza che determina la qualità della vita?
Per carità. Le barriere coralline sono splendide. E straordinarie sono Petra, o Palenque, o gli insediamenti rupestri degli Anasazi e i grandi parchi degli Stati Uniti in genere.
D’altra parte sensazioni ugualmente intense me le hanno date vicino a Roma (praticamente sul Grande Raccordo Anulare), arrivandoci una domenica mattina molto presto per sentierini segreti, le Cave di Salone, così visibili da migliaia di macchine ogni giorno lungo l’A24, eppure così sconosciute e così difficili da raggiungere.
E poi: rimasi abbacinato dalla bellezza della cascata del Toce in Val Formazza.
Eppure, sempre a pochi chilometri da Roma – nel parco di Veio – mi impressionò ben di più la Cascata dell’Inferno, allorché la vidi per la prima volta, dopo una straordinaria camminata fuori sentiero in ambiente fluviale integro, a chiudere l’oscura forra rocciosa che la precede.
Ma bisogna solo distrarsi e divertirsi, o anche conoscere?
In tal caso, prima di conoscere la civiltà dei Maya o quella dei Nabatei o quella degli Anasazi, non vale forse la pena conoscere le civiltà che hanno abitato il nostro territorio?

E parliamo di popolazioni addirittura preistoriche, che hanno lasciato, per esempio, opere idrauliche straordinarie, come nella Valle dell’Arrone (addirittura all’interno del comune di Roma).
Per non parlare delle ancor più ciclopiche opere idrauliche edificate dagli Etruschi presso il Fosso degli Olmetti, poco fuori il Grande Raccordo Anulare.
Torniamo a noi.
Ho sempre avuto una passione particolare per i luoghi insoliti. Ovunque essi fossero.
E li ho sempre cercati.
Fin da ragazzo rimasi sorpreso dalla quantità di decine di insoliti luoghi segreti a due passi da Roma.
Poi, dopo oltre 20 anni dedicati alla montagna e all’escursionismo di discreto livello, ricominciai a fare escursioni, o meglio perlustrazioni, nel territorio dove vivo. Fino ad avere una conoscenza non comune dei luoghi segreti presso Roma.
E ad avvertire il desiderio di scrivere le due guide in oggetto, con lo scopo di far conoscere questo lato assolutamente insolito della metropoli. Esse raccolgono 50 articoli, ognuno dedicato a un luogo segreto, postati nel tempo nel relativo gruppo Facebook (Luoghi segreti a due passi da Roma) e nel mio blog.
Arrivati a questo punto – immagino – ti domanderai:
ma come è possibile che accanto a una metropoli come Roma, la più grande metropoli del mondo antico, ci possano essere così tanti luoghi segreti e stupefacenti, come quelli qui descritti?
Effettivamente i dintorni di Roma, per la loro selvaticità, sono probabilmente qualcosa di unico per lo meno fra le metropoli europee. Mi sono spesso domandato il motivo di questa peculiarità.
Individuando 2 motivi principali:
1.La morfologia del territorio: il soffice terreno vulcanico è stato scavato dai corsi d’acqua (particolarmente copiosi, anche grazie alle sorgenti di cui è ricco questo territorio pure essendo a bassa quota). Le numerose forre in tal modo create – in particolare nei territori a nord e a ovest di Roma – lo hanno reso impervio e relativamente poco antropizzato, lasciando così numerosi luoghi intatti nel tempo.
Peraltro, l’isolamento, in particolare nell’ambiente delle forre, insieme a un clima temperato com’è quello romano, ha mantenuto, nonostante l’uomo, una ricchezza di flora e fauna straordinarie.
2.L’uomo: questo territorio è stato frequentato per millenni dall’uomo, spesso più di quanto sia abitato oggi in certi posti, e lo è stato in maniera continuativa. A nord e a ovest di Roma, le forre che, come detto, ostacolano le moderne comunicazioni, erano abitate da lavoratori di conce e di mulini ed erano collegate al resto del territorio da numerose vie cave etrusche e falische.
Queste tagliate competono per suggestione con quelle ben più famose di Pitigliano, Sovana e Sorano. Esemplari in tal senso, e descritte nelle prossime pagine, sono la Tagliata Fantibassi e quella che dal Rio Cerreto porta al Castello d’Ischia).

Dove sono situati questi luoghi segreti?
La maggior parte, visto quanto sopra, a nord e a ovest della capitale, dove si trovano peraltro i paesi meglio conservati: Ceri, Isola Farnese, Cesano antica, i centri storici di Sacrofano, Castelnuovo di Porto, Formello, Calcata, Mazzano… borghi che devono il loro fascino anche all’ambiente sufficientemente incontaminato e “segreto” che li circonda.
Altrove la Cassa del Mezzogiorno ha snaturato le zone a est e sud di Roma.
Per quanto a Roma est c’è un corridoio di wilderness straordinaria: quello fra San Vittorino, Zagarolo, Gallicano e Poli, che nasconde i resti immaginifici degli acquedotti romani e, nasconde soprattutto il canyon della cascata di Ponte Lupo, oggetto del primo capitolo, il luogo segreto più selvaggio di tutti e cinquanta.
Roma Sud invece, anche se piuttosto degradata, conserva quello che è forse il luogo segreto più straniante nei pressi della Capitale, i laghi colorati della Solforata di Pomezia: una teoria di specchi d’acqua di vari colori (dovuti ai fenomeni termali e ai solfobatteri) dal bianco latte al rosso sangue, sprofondati in una caldera con numerosi fenomeni di vulcanismo secondario.
Qual è il discrimine per entrare nella lista dei luoghi segreti?
Ogni luogo descritto nel libro risponde perlomeno a cinque dei sei requisiti sotto indicati:
-
- devono essere praticamente sconosciuti. Sovente anche a chi abita nei pressi;
- non devono trovarsi di solito nelle guide escursionistiche più comuni;
- non devono essere raggiunti da sentieri segnati;
- non devono essere semplici da individuare;
- devono essere suggestivi; e ovviamente
- devono essere nei pressi di Roma (non più di 30/35 KM dal GRA. Per quanto la maggior parte dei luoghi segreti da me descritti disti pochissimi chilometri dal GRA).
Due dei luoghi descritti in questa prima guida
- la grotta del Fauno
- il castello di Filissano
hanno l’ulteriore prerogativa di trovarsi in terreni privati, e quindi non è possibile raggiungerli.

Ci sarebbe poi un settimo requisito, prerogativa di cinque dei 25 luoghi segreti descritti in questa prima guida, ovvero una discreta difficoltà a livello escursionistico.
Essi sono:
- La Cascata di Ponte Lupo
- La Cascata dell’Inferno
- La Forra del Crèmera fino alla cascata terminale
- Il Fosso del Peccato
- I Bagni della Regina
Cosa troverai in questo libro?
Troverai le suggestioni di un paesaggio che ha stupefatto per almeno due secoli grandi artisti e scrittori quali Gregorovius, Goethe e tanti altri. E che ancora oggi permette di provare le stesse emozioni che provarono tanti viaggiatori del passato, colpiti dall’incredibile commistione fra la natura e l’opera dell’uomo e dalla continua polifonia di paesaggi sempre diversi, storia e archeologia.
Un esempio è l’insediamento di Belmonte, di cui leggerete in seguito. Se uniamo infatti alla visita di questo luogo i panorami verso il Parco di Veio, le tre splendide cascate sottostanti con le tre mole medievali in sequenza, il poco lontano ambiente di forra primigenio del fosso dell’Acquaforte (che troverete nella parte della guida dedicata a forre e doline) e le prime case di Castelnuovo di Porto in lontananza, ci troviamo, come spesso appunto accade nei pressi di Roma, ad avere a che fare con una serie di “oggetti” eterogenei e disambientati, seppure geograficamente vicinissimi, in un contesto straniante e, appunto, polifonico.
Sono spesso luoghi con un genius loci, che protegge e rende unico il luogo prescelto. Come l’acquedotto etrusco lungo il Fosso della Torraccia (parte dedicata alle opere di ingegno dell’uomo).
Una caratteristica comune di tutti i luoghi descritti (con l’eccezione della cascata di Ponte Lupo, l’escursione relativamente più lunga ed estrema di tutte), è che si può partire da Roma la mattina, visitare il luogo e tornare a casa all’ora di pranzo).
Troverai dunque in questa prima guidal la descrizione di 25 luoghi segreti, individuati nel corso di pazienti perlustrazioni, che rispondono almeno a 5 dei 6 requisiti sopra descritti.
Questi 25 luoghi sono suddivisi in cinque parti.
Qui di seguito trovi l’indice sia di questa guida che della seconda, di uscita imminente.
Primo volume:
1) Le cascate.
La cascata di Ponte Lupo
2.Le cascatelle di Cerveteri
3.La cascata dell’Inferno
4.La cascata del Corese
2) Le Forre e le Doline. Prima parte
Il Fosso del Peccato
Il Fosso dell’Acqua Forte
La Fossa Ampilla
La Forra del Cremera
La Buca di San Francesco
10.La Forra del Maschio d’Ariano
3) Le opere d’ingegno dell’uomo: mole, tagliate e acquedotti. Prima parte
11.L’acquedotto del Fosso della Torraccia
12.La Mola di Magliano
13.Il Ponte Lupo. Prima parte.
14.Le Mole del Fosso di Sant’Antonino
15.La Tagliata Fantibassi
16.Le Gallerie Etrusche del Fosso degli Olmetti
4) I castelli
17.Il Castello di Filissano
18.L’insediamento di Belmonte
19.Il Castello d’Ischia
20.Il Castello di Pizzo Jella
5) I misteri della Terra
21.Il lago rosso di Pomezia
22.I Bagni della Regina
23.I laghi della Solforata di Pomezia
24.La Caldara di Palidoro
25.La Grotta del Fauno
Secondo volume:
1)I Laghi
26.Il lago Vermiglio della Solforata di Pomezia
27.I laghi dell’Inviolata
28.Il lago di Lunghezza
29.Il lago di Vallerano
30.I segreti del lago di Martignano
2) Le Torri
31.Torre Fiora e Grotta Marozza
32.Torre Baccelli
3) Le opere d’ingegno dell’uomo: mole, tagliate e acquedotti. Seconda parte
33.La Mola di Galeria
34.Le Gallerie etrusche della Selviata
35.Le Pestarole di Costa Frigida
36.Il Ponte Lupo – seconda parte
37.Le Cave di Salone
38.Il Ponte Sodo
39.La Valle dell’Arrone
40.Le Gallerie di Pietra Pertusa
4) Forre e Doline – Seconda Parte
41.La Forra del Treja e le Sorgenti Pensili
42.La Forra di Pentima Stalla
43.Il Pozzo del Merro
44. Il Fosso della Torraccia
5) La Commistione Uomo-Natura
45.La Tagliata Grotte delle Cave e via della Molara
46.Castel Porciano e il Fiume di Smeraldo
47.La Cascata del Picchio e la Grotta dell’Arnaro
48.Grotte Franca e la Mola di Formello
49.La Valle Bruciata e la Tenuta di Castel di Guido
50.L’Ipogeo di S.Pupa e i Laghi della Mercareccia

Qui sotto trovi i luoghi segreti disposti per direttrici, a distanza crescente dal GRA, al fine di agevolare coloro che desiderano visitarne più di uno in una giornata.
Per completezza ho inserito anche il luoghi in terreni privati e quindi non visitabili. Qualora in futuro ne diventi possibile la visita.
Si comincia dalla SS1 (Aurelia) e si procede in senso orario:
sulla direttrice Aurelia
1.La Valle Bruciata e la Tenuta di Castel di Guido Volume 2
2.La Valle dell’Arrone Volume 2
3.La Caldara di Palidoro Volume 1
4.Le Cascatelle di Cerveteri Volume 1
sulla direttrice Braccianese
5.La Mola di Galeria Volume 2
6.L’Ipogeo di S.Pupa e i Laghi della Mercareccia Volume 2
sulla direttrice Cassia
7.I Bagni della Regina Volume 1
8.Il Ponte Sodo Volume 2
9.Le Gallerie etrusche del Fosso degli Olmetti Volume 1
10.Le Gallerie etrusche della Selviata Volume 2
11.Grotte Franca e la Mola di Formello Volume 2
12.Il Fosso della Torraccia Volume 2
13.L’Acquedotto della Torraccia Volume 1
14.La Forra del Crèmera Volume 1
15.La Cascata dell’Inferno Volume 1
16.I Segreti del Lago di Martignano Volume 2
17.La Forra del Treja e le Sorgenti Pensili Volume 2
18.Il Fosso del Peccato Volume 1
20.Il Castello d’Ischia Volume 1
21.Castel Porciano e il Fiume di Smeraldo Volume 1
22.La Cascata del Picchio e la Grotta dell’Arnaro Volume 2
23.Il Castello di Pizzo Jella Volume 1
- La Tagliata Fantibassi Volume 1
sulla direttrice Flaminia
25.Le Gallerie di Pietra Pertusa:privato. Volume 2
26.Le Pestarole di Costa Frigida Volume 2
27.L’insediamento di Belmonte Volume 1
28.Le Mole del Fosso di S.Antonino Volume 2
29.Il Fosso dell’Acqua Forte Volume 1
30.La Mola di Magliano Volume 2
sulla direttrice Salaria
31.Torre Fiora e Grotta Marozza Volume 2
32.La Cascata della Forra del Corese Volume 1
33.Torre Baccelli: privato. impossibile l’accesso Volume 1
sulla direttrice Nomentana/Palomberese
34.I Laghi dell’Inviolata: privato. impossibile l’accesso Volume 2
35.Il Pozzo del Merro Volume 2
36.La Buca di S.Francesco Volume 1
sulla direttrice Tiburtina
37.Le Cave di Salone : privato. impossibile l’accesso Volume 2
38.Il Lago di Lunghezza Volume 2
sulla direttrice Prenestina/Polense
39 e 40.Il Ponte Lupo – prima e seconda parte Volume 1 e Volume 2
41.La cascata di Ponte Lupo Volume 1
42.La Fossa Ampilla Volume 1
sulla direttrice Appia/Tuscolana.
43.La Forra di Pentima Stalla Volume 2
44.La Tagliata Grotte delle Cave e via della Molara Volume 2
45.La Forra del Maschio d’Ariano Volume 1
sulla direttrice Laurentina/Ardeatina
46.Il Lago di Vallerano Volume 2
47.La Grotta del Fauno: privato. impossibile l’accesso Volume 1
48.Il Lago Rosso di Pomezia Volume 1
49.I Laghi della Solforata di Pomezia Volume 1
50.Il lago Vermiglio della Solforata di Pomezia Volume 2

Insomma, in uno spazio ristretto come quello dei dintorni di Roma c’è quasi tutto ciò che si può trovare sul territorio italiano.
A chi è indirizzato questo libro?
– A chiunque ami l’avventura e in primis a tutti i cittadini romani con un minimo di senso dell’avventura
– Ai soci CAI (e da socio CAI so che sono interessati) che vogliano diversificare la loro attività. Dedicato a loro è l’itinerario più difficile – quasi alpinistico – ovvero il canyon della cascata di Ponte Lupo (che, data l’assoluta wilderness e l’incredibile vicinanza con Roma , è forse il più straordinario di tutti i luoghi descritti). E ad essi si adattano in particolare i percorsi per la Fossa Ampilla e la Forra del Maschio d’Ariano, gli unici due luoghi segreti in ambiente montano. Si tratta di luoghi che possono completare itinerari escursionistici sui Monti Prenestini e sui Colli Albani
– Ai biker e ai mountain biker. Essi potranno quasi sempre avvicinarsi ai luoghi segreti, lasciare le biciclette e continuare a piedi, visto che uno dei tratti comuni è proprio il dover raggiungere questi posti superando rovi e fratte, o con i piedi nell’acqua dei torrenti, o lungo pendii scoscesi. Un’eccezione è il Castello d’Ischia, che, oltre a essere “segretamente” raggiunto da Mazzano a piedi per un itinerario acquatico e per una tagliata unica nel suo genereto (trovate tutto nella parte dedicata ai castelli), può essere anche raggiunto da Nepi in mountain bike con un’entusiasmante corsa sull’altopiano che si stende fra Nepi, Castel S.Elia e Mazzano; magari salendo sull’altipiano per i Cavoni di Nepi, un luogo non più segreto ma estremamente fascinoso.

Altri luoghi segreti come la Mola di Magliano (secondo volume), salvo le ultime decine di metri necessariamente da fare a piedi, possono essere raggiunti con le mountain bike
– Agli escursionisti, associati e no a Federtrek e ad altre associazioni escursionistiche, che vogliano diversificare i loro itinerari. A loro dedico i luoghi segreti nei pressi della città di Veio, il Ponte Sodo e i Bagni della Regina, che possono diventare il complemento di un grandioso anello escursionistico intorno a Veio
– Agli Scout. Una delle riviste più importanti legata a questo mondo si chiama “Avventura”. E io, da ex Scout, so quanto la fantasia, la vita all’aria aperta e l’avventura sono importanti nel processo educativo dei ragazzi. E cosa c’è di meglio che portare i ragazzi scoprire luoghi segreti? Ecco perché gli Scout di Roma, ma non solo, saranno felici di coniugare natura, avventura e cultura a poca distanza da una grande città.
-….. A chi ama il treno. A questo proposito sette dei 50 luoghi sono rapidamente raggiungibili in treno e bicicletta:
- La Caldara di Palidoro, scendendo a Vigna di Valle, sulla linea Roma – Bracciano – Viterbo
- Torre Fiora, scendendo a Monterotondo, sulla linea Roma – Orte
- Le Cascatelle di Cerveteri, scendendo a Cerveteri sulla linea Roma – Pisa
- La Cascata del Corese, scendendo a Passo Corese sulla linea Roma – Orte
- La Mola di Galeria, scendendo a Cesano sulla linea Roma – Bracciano – Viterbo
- La Solforata di Pomezia, scendendo a Pomezia sulla linea Roma – Pomezia
- L’Ipogeo di S.Pupa, scendendo a Manziana sulla linea Roma – Bracciano – Viterbo
Peccato che sulla linea ferroviaria laziale probabilmente più bella, la Roma – Civita Castellana – Viterbo, non sia possibile trasportare le biciclette.
Le stazioni di Riano, Castelnuovo di Porto e Morlupo della Roma – Civita Castellana – Viterbo possono essere base di partenza per raggiungere a piedi:
- Il Fosso dell’Acqua Forte
- Le Mole del Fosso di Sant’Antonino
- L’insediamento di Belmonte

L’ideale per giungere a Riano, Castelnuovo di Porto o Morlupo è partire da Piazzale Flaminio, a Roma, la domenica mattina con i treni delle 7 o delle 8.30 o delle 9.30, per un viaggio di 40/50 minuti.
Magari scegliendo una domenica d’inverno, soleggiata e nebbiosa.
Se invece di scendere, procastineremo le nostre escursioni nei luoghi segreti, e rimarremo sul treno le 2 ore e 40 minuti di curve e di sensazioni, necessarie perché il nostro treno faccia i poco più di 100 KM per giungere a Viterbo, non ce ne pentiremo (verificate l’orario. A oggi i treni delle 7 e delle 9.30 dei festivi arrivano a Viterbo. Quello delle 8.30 termina a Civita Castellana).
Percorrere l’ardita galleria che da P.le Flaminio sottopassa la collina dei Parioli e termina all’Acqua Acetosa, passare in pochi minuti dalla città alle splendide vedute della Campagna Romana, osservare dal finestrino vallette tufacee e colline, boschi e ruscelli, altopiani assolati come nei pressi di Falerii Novi e oscure tagliate nel tufo, vedere Vignanello dal basso, attraversare l’incantevole Bagnaia con le sue case di tufo scuro, fermarsi in stazioncine isolate ed edificate su crinali aperti e panoramici, avere lo skyline del Soratte (che visto da sotto – dal finestrino del treno – è impressionante), dei Cimini e dei Sabini a chiudere a corona questo paesaggio magnifico.
Tutto ciò ha un fascino non comune.
Ringrazio i tanti che mi hanno dato aiuto logistico e suggerimenti e in particolare Marco, che mi ha accompagnato in quasi tutte le perlustrazioni, dando contributi di valore a cominciare dallo studio dei medesimi su Google Earth.
Bene. Tieni a portata di mano sia questo libro che il successivo, due guide uniche nel loro genere, che ti schiuderanno il mondo delle meraviglie nascoste che circondano Roma, per poter vivere, anche solo virtualmente, avventure uniche.
Postilla: non sono geologo, né archeologo, né paleontologo, né storico. E’ possibile quindi che talvolta io abbia scritto informazioni non precise. Chiedo in tal caso ammenda, dal momento che lo scopo di queste guide non è tanto quello di dare nozioni, ma emozioni.

[…] Di molti di questi troverete la descrizione nel libro di prossima uscita: Luoghi segreti a due passi da Roma. […]
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