in cima al Ponte Lupo
il Ponte Lupo - agosto 2014
il Ponte Lupo – agosto 2014

Il ponte Lupo – parte due.

Quando si dice che il comune di Roma è il più grande d’Italia, non si pensa mai a quanto sia realmente esteso.

E, non solo è il più grande, ma, come potete vedere nella mappa sotto, una stretta lingua di territorio, appartenente al VI municipio, si protende in modo curioso verso est, incuneata fra i comuni di Tivoli e di Gallicano.

Ebbene, sulla punta di questa esile striscia c’è un luogo pressoché sconosciuto e straordinario.

dove si trova il Ponte Lupo
dove si trova il Ponte Lupo

Dopo una serie di impegni saltatimi per varie ragioni, una domenica mattina di agosto del 2014 mi avviavo con l’amica Laura, sempre pronta ad accompagnarmi in sopralluoghi dell’ultimo minuto, nuovamente al ponte Lupo, del quale avevamo già parlato in uno scorso post.

Le arcate di questo acquedotto, pur essendo le più grandiose fra tutte quelli presenti in zona, le quali sono peraltro tutte meritevoli di essere visitate (in particolare il ponte Bullica), non sono semplici da trovare.

Raggiungemmo, dunque, l’acquedotto, sempre pazzescamente suggestivo.

Questa volta, dopo avere fatto dal basso la visita canonica dell’acquedotto, intravedemmo un esile sentierino, che risaliva ripidamente fra le arcate.

Lo prendemmo, e arrivammo a un primo terrazzamento, talmente ampio che si faceva fatica a pensare di essere sopra un acquedotto: sembrava piuttosto di essere su un largo promontorio roccioso.

il ponte Lupo: sulla sua cima vertiginosa - foto di S. De Francesco
il ponte Lupo: sulla sua cima vertiginosa – foto di S. De Francesco

E in effetti abbiamo già detto che le arcate del Ponte Lupo sono probabilmente le più massicce esistenti al mondo – fra quelle realizzate dagli ingegneri romani.

Poi, dopo aver arrampicato una paretina di sassi e arbusti, arrivammo in cima all’acquedotto dove, della vecchia strada che ne percorreva la sommità ormai, dopo vari crolli, era rimasta una sottile traccia nel vuoto, che metteva paura alla sola idea di percorrerla.

Solo dopo essere scesi, ci accorgemmo che più avanti la traccia di sentiero continuava e, piegando di 180 gradi, raggiungeva più comodamente la sommità dell’arcata.

il Ponte Lupo - in disarrampicata dalla sommità
il Ponte Lupo – in disarrampicata dalla sommità

Ero già rimasto sufficientemente sbalordito da questa straordinaria opera civile dei Romani, ma vederlo dall’alto fu ancora più impressionante e vertiginoso. E le foto ne rendono a malapena l’altezza e l’imponenza.

Un monumento unico come il Ponte Lupo dovrebbe ricevere un’adeguata manutenzione.

E i turisti pagherebbero per visitarlo! O, perlomeno, i turisti pagano, per vedere meraviglie simili e spesso non così belle in altre nazioni.

si scende dalla cima del Ponte Lupo
si scende dalla cima del Ponte Lupo

Attenzione: il luogo è in terreno privato. Informarsi su internet per le visite!

 

Di luigi plos

58 anni, con una figlia di quasi 23, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa seicento articoli postati su questo blog, in sei guide escursionistiche, oltre 160.000 followers su Facebook e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su economia, politica, ambiente.

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