Da un po’ non scrivevo di luoghi segreti inediti.
Un po’ per mancanza di tempo e un po’ perché si sono … diradati.

Non che le sentinelle del territorio alias cercatori di meraviglie nascoste che, ormai, a centinaia, svariano sull’intera provincia di Roma, non facciano il loro dovere.
Il fatto è che le scoperte, pur numerose, sono, secondo la mia sensibilità, simili ad altre fatte in passato.
Ovvero non sono queste scoperte a essere meno importanti, soprattutto per le nostre sentinelle, sempre entusiaste e fomentate.
Sono solo meno sorprendenti per me.

Nel Fosso della Calandrina (Trevignano).
La dopamina si sa, diminuisce dopo una serie di piaceri simili.
E a me la dopamina si scatena meno, visto che, dopo decenni di esplorazioni nel nostro territorio, ho veramente visto i siti più sorprendenti.
Per questo qualche giorno fa accolgo con un po’ di scetticismo la proposta dell’amico Paolo di andare a perlustrare il fondo di un fosso sopra Trevignano che, mi assicura, conoscendo i miei standard, vale la pena.

Ecco che alle due di pomeriggio di martedì scorso prendo Natascia a Bracciano e andiamo a incontrare Paolo in zona Trevignano per iniziare l’esplorazione.
Paolo aveva ragione!
Il Fosso, detto localmente della Calandrina, riesce a sorprendermi!
Risalendolo, subito una cascata, di cui si sente però solo lo scroscio.

Camminiamo lungo il fondo roccioso, simile alla parte alta delle cascate di Castel Giuliano, e sottopassiamo un ponte di epoca probabilmente rinascimentale, probabilmente un acquedotto: segno che un tempo questo luogo, ora selvaggio, era un tempo frequentato e vitale.
All’improviso cambia tutto.

L’acqua scompare (anche perché siamo in uno degli inverni più siccitosi di sempre) e muta la morfologia.
Il fondo da roccioso diventa fangoso e le pareti si fanno sempre più alte, con le protuberanze che indicano le varie eruzioni vulcaniche, fino a diventare una vera, profonda, forra.
Questa forra dopo alcune curve raggiunge il suo apice in una gola profonda, chiusa da una gigantesca frana.
L’ambiente incute timore e porta la dopamina al picco.
Dopo la frana, difficilmente attraversabile, c’è una cascata simil Fosso del Peccato, ci avverte Paolo.
In effetti il luogo è molto simile al Fosso del Peccato!

Al tramonto usciamo dalla gola in vista del Lago di Bracciano, che possiamo ammirare da una singolare prospettiva.
Insomma! Un luogo segreto con tutti i crismi: vicino Roma, fuori sentiero, sconosciuto anche a molti locali, fascinoso!


