
Andando a scoprire il nuovo luogo segreto a due passi da Roma, anche stavolta siamo realmente vicini alla capitale. Esattamente a 8 KM dal GRA. E nuovamente nel parco di Veio, che abbiamo già visitato in numerosi post precedenti.
Questa volta parliamo di un acquedotto etrusco, facilmente raggiungibile lasciando la macchina nel parcheggio della Selvotta. E’ un acquedotto anche facilmente accessibile senza attrezzatura, almeno i primi 20/30 metri.
Per quanto, se te la senti, in compagnia, con torce e magari caschetti, puoi provare a proseguire per circa 200 metri all’interno della cavità, in un crescendo di emozioni, come i riverberi che fa la luce che entra dai pozzi di servizio!
Per inciso visitammo un altro acquedotto etrusco misterioso – sempre nel parco di Veio – quello del fosso della Torraccia.

E, sempre per inciso i Romani, per costruire gli acquedotti, seguirono le tecniche etrusche. E scelsero ottimi maestri!
Maestri che scavarono questo acquedotto (che ha diversi nomi fra cui “fosso degli Olmetti”) lungo ben 4 chilometri e che, nonostante oltre 2500 anni di età, funziona ancora egregiamente.

Non è questo il luogo per descrivere tecnicamente quest’opera incredibile (trovate per esempio informazioni su http://www.sotterraneidiroma.it/visite-virtuali/item/acquedotto-della-selvotta. Mio desiderio è più che altro quello di invitarvi a provare l’emozione di entrarvi per i primi metri (utilizzando una galleria di servizio), che sono di una suggestione unica.

La suggestione inizia già prima di arrivarci, con il primo laghetto totalmente ricoperto di lenticchie d’acqua e il secondo laghetto sotto la cascata terminale, che insieme offrono una quadro d’insieme strepitoso.
Dicevamo prima che il Fosso degli Olmetti è facilmente accessibile.
Per quanto entrare nella galleria di servizio (a sinistra della cascata terminale) e raggiungere l’interno del cunicolo, mette comunque un pò di ansia; ed è necessario non essere claustrofobici.
Le pareti incombenti, lo scorrere dell’acqua corrente sotto i nostri piedi, il timore di scivolare, inzupparsi e prendere una storta, lo scroscio della cascata terminale: tutto dà sensazioni particolari e arcane, e un certo timore.

Ma…Luigi, dopo tanti luoghi segreti a due passi da Roma, dei quali non hai dato indicazioni su come trovarli, qui invece descrivi come arrivare?

Ebbene si. Se ti vuoi limitare alla già gratificante visita dell’acquedotto, puoi far tesoro di queste informazioni.
Salvo allontanarti gradualmente dal Fosso degli Olmetti.
Per affrontare un mondo di avventure! Immergendoti fisicamente (acqua e fango in abbondanza) e mentalmente all’interno di una serie di gallerie misteriose, di fascino pazzesco, e di difficile localizzazione, di cui troverete tutte le informazioni, e le indicazioni per giungervi, nel primo volume di “Luoghi segreti a due passi da Roma”.
luigi plos
[…] parco di Veio: le sorgenti del Cremera, la cascata dell’Inferno, la mola di Formello e Grotte Franca, il Ponte Sodo, Mola Paradisi, il Fosso degli Olmetti, […]
[…] Una galleria simile al Ponte Sodo (non così lunga) è stata scavata sempre dagli Etruschi nei press…- tra Formello e l’Olgiata – e ne scriverò un’altra volta. […]
Ciao Luigi,
ci sono stato proprio oggi in quanto l’unica volta che ci andai era un tempaccio, oggi invece ho fatto una bella escursione nella zona…. e sopratutto oltre il tunnel, dove non avevo avuto tempo la volta precedente.
hai trovato, Marco, anche la galleria nella quale passa il torrente?
[…] questo è il mio quarto post sulle gallerie (con i primi tre siamo andati al Ponte Sodo, alle Gallerie degli Olmetti e alle Gallerie della Selviata) in cui sempre c’è lo zampino degli […]
[…] Prendi la mulattiera che scende in poche decine di metri al Fosso degli Olmetti. […]