Cosa succede all’attività in natura durante il Covidocene?
Nell’articolo https://www.luigiplos.it/viva-la-liberta/ leggiamo le limitazioni alle quali è, in modo esagerato, costretta l’attività escursionistica.
Soluzioni?
Per evitare questo scontro che non porta a nulla di buono, insieme ad alcuni colleghi guide, in primis l’amica Susanna Milani, Guida Turistica e, poi, alcuni colleghi Guide Escursionistiche Ambientali aderenti alla LAGAP, Libera Associazione Guide Ambientali Professioniste (l’associazione alla quale appartengo) abbiamo individuato una prima soluzione:
un DODECALOGO di norme da osservare, che non limita la nostra libertà e che, al contempo, tranquillizza chi è preposto a controllare.
1) Non lasciamo mai segni del nostro passaggio – nessun rifiuto abbandonato neanche organico (resti di frutta o altro) – i tabagisti porteranno un posacenere portatile e tutti riportano a casa i propri rifiuti in un sacchetto organico.
2) Portiamo un altro sacchetto organico con noi per raccogliere i rifiuti che troviamo.
3) Non tocchiamo cuccioli di animali selvatici apparentemente abbandonati e non diamo mai cibo agli animali selvatici in genere.
4) Il nostro cane va legato in presenza di animali e, dove richiesto, va tenuto sempre legato.
5) Non raccogliamo la flora selvatica ed evitiamo di calpestare piante o cespugli delicati.
6) Evitiamo di urlare, parlare ad alta voce o fare rumori per non allarmare la fauna locale. Meglio ascoltare il canto degli uccelli, gli odori delle piante, la vita che vibra intorno a noi.
7) Prestiamo attenzione a reperti, resti o ruderi di antichità anche apparentemente insignificanti, strutture o cavità artificiali abbandonate, evitiamo di toccarli o calpestarli e tantomeno raccoglierli (coccetti o simili). E’ buona cosa invece fotografarli e fornire informazioni al Comune o alle istituzioni di competenza insieme alle coordinate del luogo.
8) Rispettiamo le proprietà private, entrandovi previa autorizzazione dei proprietari.
9) Non calpestiamo i campi coltivati. Al limite ci passiamo di lato.
10) Stiamo lontanti dagli animali al pascolo e chiudiamo sempre eventuali cancelletti che apriamo per transitare.
11) Segnaliamo alle autorità di competenza qualsiasi azione illegale o comportamenti pericolosi per l’ambiente e per l’incolumità di animali e persone, di cui dovessimo essere testimoni.
12) Chi opera professionalmente in natura, si ponga il costante obiettivo di dedicare almeno una parte del suo tempo alla divulgazione, alla sensibilizzazione e al trasferimento dei valori e dei fattori che regolano i nostri ecosistemi, oltre che raccontarlo ai clienti nel corso delle escursioni.
Il punto 12 ci suggerisce una seconda soluzione.
Noi guide ci prendiamo l’impegno di fare educazione ambientale. E, se nel nostro piccolo riusciamo a fare molto, ma immaginate quanto potrebbe fare lo Stato?
Pensate! Basterebbe che i telegiornali dedicassero cinque minuti anziché i soliti quindici a raccontarci quanti sono i positivi Covid nei luoghi più sperduti della Terra e alle temibili pandemie previste con certezza nei prossimi anni e, dei dieci minuti avanzati, cinque verrebbero utilizzati per illustrare le buone abitudini su come fortificare le difese immunitarie e gli altri cinque per educare al rispetto dell’ambiente e a sensibilizzare verso modelli di sviluppo più umani e sostenibili.
Poi c’è una terza soluzione, possibile grazie al contributo di una categoria di persone alla quale abbiamo accennato e che ora andiamo a conoscere.
Le Sentinelle del Territorio.
Solo intorno a Roma centinaia, migliaia di persone, anche ispirate dalle guide che ho scritto, hanno cominciato in questi anni a perlustrare in modo sistematico il loro territorio. Esse esplorano i dintorni dei luoghi dove abitano: li leggono e li decifrano; sono attente ai segni di degrado; imparano e a loro volta insegnano a figli e amici a preservare questo paesaggio unico al mondo; trasmettono l’amore e lo stupore per queste meraviglie.
Una volta scoperto un sito nascosto corrono a cercare informazioni sulla rete dove però spesso non trovano nulla. Si informano allora su testi del passato e vanno anche a bussare alla porta degli anziani del posto (i quali li accolgono attoniti e felici), per avere informazioni … (ah! In caso contattano anche me. Eheheh!).
E la loro fantasia, la loro intuizione, prende il volo.

Capita che un rudere, davanti al quale erano passati chissà quante volte, attiri la loro attenzione, che comincino ad osservarlo con occhi nuovi e scoprono che quel rudere era un mulino edificato mille anni fa e intorno ad esso, dove ora c’è un folto bosco, una comunità lavorava e prosperava.
Ed eccoli giungere alla fase successiva: comunicare in modo compulsivo ed entusiasta, on line e off line, le loro scoperte. Ed ecco che altri vanno a imitarli …
Essi rappresentano un modo nuovo o, meglio, un modo antico di vedere le cose:
veri e propri operatori culturali, degni epigoni di cento e passa generazioni geniali che hanno reso l’Italia ricca e feconda come nessun altro paese al mondo.
Un vero Movimento, singolare e di certo inedito, almeno in Italia. Nulla a che fare con il fu movimento cinque stelle, ma un Movimento che ha a che fare piuttosto con qualcosa di più profondo.
Le “Sentinelle del Territorio”, portatori sani di mistero, sempre pronti a tenere accesa la fiammella della libertà, della cultura, della curiosità, della voglia di vivere, dell’amore per il nostro paese e a salvaguardare le nostre radici e il nostro capitale culturale e ambientale,
E potete immaginare quanto sono orgoglioso di aver contribuito ad ispirare tutto questo.
Ah! Quando decidete di fare uno degli itinerari descritti nelle mie guide, per prima cosa dovrete individuare su Google Earth le coppie di coordinate descritte nei relativo capitolo. Così da avere una visione di quanto e dove andrete a camminare. Allo stesso tempo, per il tramite della funzione “condividi link” porterete su smartphone i relativi link che andrete a toccare in sequenza man man che arriverete al luogo segreto da individuare.
Vanno salvati inoltre per poterli avere con voi qualora non ci sia campo. Alcuni luoghi segreti sono comunque complessi da raggiungere (sono praticamente tutti fuori sentiero) e un po’ di intuito rende l’avventura più gratificante.