
Il territorio a sud di Roma, per via dell’urbanizzazione eccessiva e della pressione operata nel tempo dalla (fu) cassa del Mezzogiorno, non ha molti spazi naturali a differenza delle altre direttrici (nord est ovest).
Nel primo volume della collana “Luoghi segreti a due passi da Roma” siamo d’altra parte entrati nella riserva di Decima Malafede, a sud della capitale, uno scrigno di tesori naturalistici dove si trova quello che è forse il luogo più singolare vicino Roma: la Solforata di Pomezia.
Ma non ci sono solo i laghi sulfurei. Nella riserva troviamo la slanciata, antica torre di Perna, le immense sughere, il bosco di Campo Ascolano dove, nella zona più interna del bosco, in un acquitrino stagionale, ebbi anni fa un incontro ravvicinato ed emozionante con un airone bianco maggiore.
Decima Malafede andrebbe percorsa in mountain bike.

Nelle guide ho infatti descritto due splendidi itinerari che partono dalla stazione di Pomezia e che portano uno alla Solforata di Pomezia e l’altro alla stazione di Vitinia sulla Roma – Ostia.
Proprio lungo queste strade bianche deliziosamente percorribili in mtb, e fangose in inverno e primavera, troviamo i bunker.
Personalmente ne ho individuati cinque, ma sembra che nella zona ce ne siano molti di più.
Si rimonta un pendìo e si giunge ai primi due, che con lieta sorpresa, una volta entrati, scopriamo essere collegati da un tunnel nel quale è facile trovare pipistrelli.

Scesi dai bunker continuiamo la pedalata/camminata lungo le strade bianche che si dipanano davanti a noi e che tagliano un paesaggio bellissimo, dove spicca l’acrocoro con il castello di Decima (i cui contrafforti rocciosi sono simili a quelli che sorreggono Castel Campanile).
A un certo punto il nostro sguardo viene attirato da un altro bunker, che si erge su una cinta di colline.
Ci avviciniamo senza via obbligata e, pur non essendo possibile entrarvi (almeno io non ho trovato l’entrata), siamo avvinti dal contesto: visto dal basso sembra l’elmo di un’armatura medievale.
Il paesaggio è molto bello con il sole pomeriggio, con l’ombra di un traliccio che si staglia davanti, e con una ripida costa rocciosa.

Possiamo facilmente rimontare il pendìò e salire sul tetto dell'”elmo”. Dalla sua cima possiamo vedere altri due bunker, uno dei quali apparentemente fra cielo e terra.
Nonostante non si possa penetrare all’interno (o, per lo meno, io non ho trovato entrare), questo sistema difensivo è più suggestivo di quello che abbiamo visto sopra.
Chissà se questi punti di osservazione e di difesa lo furono solo durante la seconda guerra mondiale, oppure se risalgono a tempi più antichi, visto che la difesa della costa (un tempo più vicina) fu sempre fonte di preoccupazione e quindi presso di essa sono sempre sorte torri di avvistamento e fortificazioni, in particolare a protezione dei porti, delle città e delle zone economicamente più importanti.
Rammentate? Vedemmo un altro straordinario sistema di fortificazioni, a nord di Roma, in uno scorso post: Castelli segreti a due passi da Roma.

Ah! Prima di entrare nella riserva, cerchiamo fra i rovi della zona di via di Decima.
Qui troviamo una cinquantina di metri di selciato della Laurentina antica.
Si. Sono pochi, ma lo lo skyline dei grattacieli dell’EUR è straniante e rende il luogo di rara suggestione.
A proposito; nel terzo libro “Luoghi segreti a due passi da Roma“, che sto redigendo, troverete tutte le indicazioni per giungere in questi luoghi fascinosi.
