
Qual è il luogo segreto di questa volta?
Prima di scoprirlo, sappi che anche in questo post c’è il solito refrain: ovvero l’aspetto selvaggio e stupefacente dei dintorni di Roma, in particolare a ovest e a nord della capitale.
E stupefacente è pensare che questo paesaggio ha stupefatto (che gioco di parole eh?!) per almeno 2 secoli fior di artisti quali Gregorovius, Goethe ecc.
E che ancora oggi si possono provare le stesse emozioni, come hai visto nel corso di questi articoli.
Torniamo a noi: il luogo segreto questa volta è più che mai vicino a Roma, l’ennesimo nel Parco di Veio, poco fuori del GRA, addirittura all’interno del territorio del comune di Roma (nel XV municipio).

Del quale, oltre alla consueta difficoltà per arrivarci (sennò non mi interesserebbe: eheheh!), nonostante sia anche un sito archeologico, non se ne parla in pratica da nessuna parte!
A proposito quando visitai le Terme di San Calogero, nel versante ovest di Lipari (per inciso il sentiero che parte dalle Terme di San Calogero, rasenta le scogliere, alte sull’acqua cristallina, risale vertiginosamente la valle da spaghetti western delle cave di caolino, e arriva in “montagna” fino all’aerea Quattropani, è uno dei più straordinari che io abbia mai fatto), venni a sapere che esse sono il più antico impianto termale del mediterraneo.

Mentre i Bagni della Regina chissà a quando risalgono.
Ovvero chissà quando furono edificate queste terme romane, che sono il luogo segreto di oggi, delle quali non abbiamo praticamente informazioni in merito, e non abbiamo sentieri per arrivarci.

Infatti l’accesso ai Bagni della Regina
pur essendo vicino ai ruderi di Veio, è uno dei più complicati fra i luoghi segreti a due passi da Roma fin qui descritti.
O si indovinano tracce di cinghiali, che scendono ripidamente attraverso rovi e arbusti fino sulle rive del Cremera non distante dai ruderi, oppure si deve camminare lungo il fiume, visto che in questa parte del suo percorso è particolarmente inforrato, e non è quindi possibile camminare sulle rive.
Infatti l’acqua, scorrendo sul morbido tufo, ne ha eroso nel tempo il letto, originando la profonda gola che abbiamo percorso.
Per non farci mancare nulla, abbiamo infatti fatto – con gli amici – entrambe le opzioni: ripida discesa tra le fratte all’andata e percorso acquatico al ritorno.
Dico percorso acquatico, visto che il Cremera, pur percorrendolo nell’agosto dell’estate del 2015, la più arida e calda da millanta anni a questa parte (insieme a quella del 2003), non era affatto in secca.

Infatti il bacino del Tevere è sorprendentemente ricco di acque sotterranee e di sorgenti, da molte delle quali sgorgano inoltre acque minerali
come appunto quelle dei Bagni della Regina.
E ferrose come quelle per esempio del fosso dell’Acqua Forte, non distante da qui, di cui una visibile in foto.
Venendo a noi, dopo la ripida discesa, arrivati lungo il fiume, con fatica abbiamo potuto riconoscere le strutture termali, semi sommerse dal fiume e le diverse sorgenti termali e minerali (segno del vulcanesimo secondario di questa zona).
Per discendere quindi il fiume, come già detto, per un tratto con i piedi in acqua, fino ad arrampicarci sul sentiero – alto sul fiume – che ci ha ricondotto alle macchine.

Insomma: un’escursione, ai Bagni della Regina, che è una vera polifonia: natura, archeologia, avventura, wilderness, oltre alla consueta sensazione di quiete che personalmente avverto, quando mi trovo nei luoghi etruschi.
E il tutto, al solito, dietro casa.
[…] 1.I Bagni della Regina, ovvero le sconosciute terme etrusche di Veio in ambiente fluviale stupendo, i cui resti spuntano dalle acque solo nei periodi di secca, a pochi chilometri dal GRA e ancora nel comune di Roma. […]
[…] prossimo settembre, quando le acque del Cremera si abbasseranno, andremo alla ricerca dei Bagni della Regina, le vecchie terme della città etrusca di Veio, di solito celate sotto il livello del […]
I Bagni della Regina sono acque termali ferrose?
si, Marco!