(Foto di copertina: la cascata presso la Grotta del Diavolo).
Dopo un po’ di tempo (anche perché è rimasto ben poco da scoprire soprattutto vicino Roma e, quindi, è rimasto anche poco da scrivere) ecco un mega post che riguarda un territorio un po’ più distante dalla capitale.
Ovvero l’arcaica e spopolata area fra Lazio e Toscana, tagliata simmetricamente dal Fiora, che mi ha sempre affascinato.
Il Fiora è ricco d’acqua anche d’estate allorché è tiepido grazie al fatto che scorre per quasi tutto il corso sotto il sole e, poi, è pulito, balneabile, selvaggio.
Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La cascata del Salabrone.
E ha affascinato non solo me, ma tanti altri amanti dell’avventura, tipo l’amico Matteo Bordini, che discese il Fiora in materassino gonfiabile alcuni anni fa per una dozzina di chilometri: una sorta di impresa estrema!
Io poi, con gli amici, per decenni ho sciamato in questo territorio, sempre avendo il mio Fiora come direttrice.
Ancora vent’anni fa in estate potevamo campeggiare liberamente sulla riva del lago Pellicone (quello di “Tre uomini e una gamba” e di “Non ci resta che piangere” e anche per questo il sito più famoso lungo il Fiora), con nuotate notturne d’ordinanza.
Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La cascata di Strozzavolpe.
Ma le cose cambiano, specie in quest’era oscura che è il Covidocene, dove la voglia di chiudere è sempre latente.
Il campeggio è oggi vietato – ma anche giustamente, vista la notorietà, appunto, acquisita da questo sito – e il lago è stato inglobato nella visita della Vulci Etrusca e Romana, con relativo biglietto di ingresso.
Ma andare su e giù lungo il Fiora emoziona come un tempo.
Peraltro questo territorio non affascina solo gli amanti della wilderness dei giorni nostri, ma anche tanti che in passato cercavano solitudine ed energie particolari, che lungo questo fiume sono potenti.
Erano gli eremiti, che scelsero i suoi solitari anfratti per dimoravi, avvertendo la magia di questo fiume.
E gli eremi rupestri, Poggio Conte e Ripatonna Cicognina in primis, un tempo sconosciuti, sono oggi luoghi di culto – in più sensi (infatti non ne parleremo qui, essendo appunto ormai conosciuti), che invitano ancora oggi al raccoglimento.
Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La via cava delle Settecannelle.
Detto questo, negli ultimi anni avevo espanso in centri concentrici via via più ampi le mie avventure, sempre con Vulci come punto di partenza, e avevo “scoperto” altri luoghi stupefacenti: dalla grotta nel travertino proprio sotto l’ abbadia di Vulci, ovvero vicino al fulcro delle esplorazioni, alle più distanti Sorgenti della Nova (dove lo scorso dicembre vi ho condotto, per un servizio televisivo, gli inviati di Striscia La Notizia).
Poi un paio di anni fa uscirono le pubblicazioni dell’amico Mauro Intini, e ci si aprirono nuovi scenari.
Parlo al plurale, perché le guide di Mauro sorpresero anche l’amico Pierpaolo.
Pierpaolo è il Lucumone Massimo di quest’area (oltre che Deus Ex Machina dell’ultima mia guida) e pensava di conoscere tutto di questa zona.
Invece le guide di Mauro destabilizzarono anche lui.

Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La grotta del Paternale.
E così alcune settimane fa, in piena stagione monsonica (ovvero nel corso del maggio per fortuna più piovoso degli ultimi anni che si ricordi), con Pierpaolo e Alberto partiamo in direzione bacino del Fiora.
Pierpaolo apparecchia una traccia, seguendo la quale tocchiamo una serie di siti sempre più spettacolari e difficili da raggiungere:
l’accesso semplice alla cascata del Salabrone con il suo lago balneabile.
Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La grotta del Diavolo.
Poi quello più complesso alla cascata di Strozzavolpe con grotta incorporata.
Poi quello alla via cava delle Sette Cannelle (unica nel suo genere con l’arco di roccia che la sovrasta e che moltiplica le profonde sensazioni che si provano nelle vie cave, sempre percorse da correnti e vibrazioni) e la vicina grotta sul Paternale.
Infine l’accesso più complesso e grandioso: quello alla grotta del Diavolo e alla vicina cascata che sembra di trovarci in Amazzonia.

Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. Lungo il Rio Strozzavolpe.
Il tutto in un’area ristretta, con tutti questi luoghi raggiungibili per il tramite di esili, invisibili, tracce.
Quando si dice “pensiero laterale”!
Queste tracce partono, infatti, a lato (appunto) delle strade che per decenni ho percorso andando sparato verso Pitigliano, Roccalbegna e Saturnia, senza pensare a quello che poteva esserci intorno!

Grotte, Cascate e Vie Cave fra Lazio e Toscana. La cascata del Diavolo.