
Ogni volta rimango sorpreso dall’incredibile quantità di luoghi segreti che si trovano a due passi da Roma.
Specialmente a nord di Roma la mancanza degli incentivi della cassa del Mezzogiorno, che hanno snaturato invece il paesaggio a sud di Roma, e soprattutto l’orografia e l’idrografia accidentate hanno fatto si che la “wilderness” inizi già dalle ultime case della metropoli, con uno stacco straniante appunto fra la città e la “campagna”.
Impressionante è per esempio Veio, il sito archeologico appena fuori del GRA, che sembra stare lontanissimo dalla civiltà.
Niente a che vedere con Milano, dove non c’è soluzione di continuità fra la metropoli e le città vicine.
Ad ogni modo oltre alla natura, pervasiva già alle porte di Roma nord (e che nasconde appunto tanti luoghi segreti), non si pensa mai (direbbe Alberto Angela) anche alla ricchezza di siti medievali – segreti – presenti in quantità nei dintorni di Roma.
Parliamo infatti di una città che per secoli ebbe oltre un milione di abitanti e che, sempre per secoli, rimase addirittura senza mura di cinta, dal momento che la pax romana assicurava la dovuta protezione già a partire dai lontanissimi confini. La stessa pax romana che permetteva di vivere senza timore nelle pianure.

Cessato l’impero d’occidente, senza più protezione dalle scorrerie barbariche, chi stava in città, per sopravvivere, dovette spesso rifugiarsi in posti imprendibili (generalmente a picco sui fiumi), scomodi, e stupendi a livello paesaggistico.

A questo proposito abbiamo visto negli scorsi post, a poca distanza da Roma e nel parco del Treja, Pizzo Jella, e il Castello d’Ischia (e poi il castello di Filissano che cercheremo prossimamente, sempre nel parco regionale del Treja). E poi abbiamo il borgo di Cesano, quello di Isola Farnese, quello di Tragliata e tanti altri siti di epoca medievale, più o meno sconosciuti, sempre ubicati in luoghi magnifici.
Fino ad arrivare – a circa 15 chilometri dal GRA – a nord est di Roma – a Grotta Marozza e a Torre Fiora.
Grotta Marozza era un posto di vitale importanza nei secoli IX e X, allorché Roma era ridotta a una piccola cittadina in balia di cittadine a quel tempo più potenti e aggressive, come quelle dei Castelli Romani.
Si trattava di un incastellamento, ovvero della trasformazione di un piccolo villaggio in una fortezza, più facile da difendere. Costruito, come Torre Fiora, che vediamo sotto, e come quasi tutti i siti citati prima, su un preesistente insediamento d’età arcaica, abbandonato durante la Pax Romana, e ripopolato appunto durante il medioevo.
Arrivati alle pendici di Grotta Marozza, non sembra possibile arrivare sulla sommità.

Poi, girandoci intorno, si trova in mezzo ai rovi la traccia che sale.
E con un pò di coraggio si può salire sulle mura (attenzione per chi soffre di vertigini!); e avere da queste un panorama eccezionale sulla campagna romana e sui prospicienti monti Lucretili.
Girando lo sguardo, a un certo punto si vede la punta di Torre Fiora.
Anche Torre Fiora, distante circa un chilometro, apparteneva a un borgo fortificato, di alcuni secoli successivo a Grotta Marozza (XIII secolo).

Avvicinandosi alla torre, la vista di questo pinnacolo altissimo, e in solitudine assoluta, è straordinaria, come si può vedere dalle foto, e completa degnamente la visita di questo pezzo di campagna romana
Pezzo di campagna che comprende, per inciso, altri due luoghi segreti di cui abbiamo già parlato: la buca di San Francesco e il pazzesco Pozzo del Merro.

[…] Grotta Marozza e Torre Fiora luoghi segreti medievaliLuigi Plos: Efficienza Energetica e Ambiente su Protetto: Luoghi segreti a due passi da Roma la buca di san Francesco e il Merro […]