Efficienza energetica e patrimonio immobiliare
Efficienza energetica e patrimonio immobiliare

Efficienza energetica e patrimonio immobiliare (parte seconda).

Continuiamo il discorso iniziato nel post  “efficienza patrimonio immobiliare“.

Quando parliamo di gestione degli immobili, c’è da precisare che intervenire sui consumi energetici è solo uno dei modi con i quali un’azienda può efficientarsi.

Altri modi sono ad esempio:

  • razionalizzare le attività di manutenzione con la registrazione e il controllo dei relativi dati di contratto
  • automatizzare i controlli delle scadenze delle certificazioni degli apparati tecnologici (sistemi antincendio ecc.)
  • censire gli asset patrimoniali e tecnologici, per il tramite di schede informative dettagliate per ogni bene
  • ottimizzare gli spazi e quindi i costi di affitto e di gestione con la valutazione di scenari diversi, risultanti da differenti politiche di razionalizzazione
  • analizzare e indirizzare le abitudini degli utenti.

Per esempio, a che pro investire in efficienza energetica in locali dove non c’è personale? Basta tenere spente luci e condizionatori. Infatti, se non si controllano (e in caso se non si modificano) anche le abitudini degli utenti, c’è solo uno spreco nell’installazione dei sensori.

Oppure ancora, a che pro investire in efficienza energetica, quando negli stessi locali dove si risparmia energia sono magari scadute le certificazioni per i sistemi anti-incendio, e tocca magari pagare multe salate nel caso di un controllo?

Quindi, in aziende relativamente grandi, come si fa a sapere che ci sono locali che non vengono usati – oppure che vengono usati per periodi circoscritti – se non c’è un sistema di monitoraggio, gerarchicamente superiore a quello che controlla i soli consumi energetici, in grado di verificarlo?

Agire solo sulle dinamiche energetiche (cosa comunque importantissima, che abbiamo sviscerato finora e che continueremo a fare), è strategico fino a un certo punto;

dal momento che, oltre alla misura dei singoli consumi, è fondamentale allineare i dati di questi con i dati provenienti da altre fonti.

Pertanto, se abbiamo visto quanto sono importanti i sistemi di monitoraggio per il controllo dei consumi, che permettono di verificare perfino quanti Kwh sono consumati in ogni metro quadrato di un’azienda, come abbiamo visto in uno scorso post,

ora sappiamo che altrettanto fondamentali sono i sistemi di monitoraggio di livello gerarchico superiore, che integrano i dati che arrivano dai sistemi che controllano i consumi energetici, con i dati che provengono da altre aree aziendali.

E che quindi è necessario, prima di prendere ogni decisione, avere una visione completa di efficienza energetica e patrimonio immobiliare.

Se si ha una visione di insieme, diventa nei fatti possibile:

  • verificare la convenienza degli investimenti
  • effettuare la gestione programmata per la salvaguardia del valore di immobili e impianti
  • tracciare con certezza lo stato di avanzamento degli interventi e le relative tempistiche
  • ottimizzare le risorse impiegate, per esempio accorpando gli interventi di installazione/manutenzione  ecc.

Una delle aziende con cui collaboro offre un’ottima soluzione di questo tipo, che permette la gestione combinata di efficienza energetica e patrimonio immobiliare: Infocad.

Cito testualmente dal sito Infocad: …strumento visuale, che semplifica i processi decisionali, che riguardano le politiche di risparmio, l’ottimizzazione delle risorse energetiche,  l’adeguamento degli immobili alle prescrizioni di legge.

Ciò viene fatto attraverso l’esatta conoscenza relativa a: lo stato manutentivo, lo stato tecnico legale, lo stato energetico…

Infocad  permette quindi una gestione integrata e sofisticata dei dati prodotti dai sistemi di Energy Management e  di Building Automation, così da garantire un livello totale di controllo dell’edificio e dei suoi componenti, e così da rendere disponibili (tramite gestione Web) funzioni e servizi integrati che non esistono nei sistemi di gestione separati.

E rende più agevole:

  • garantire la proprietà, che si aspetta riduzioni di spese
  • garantire gli occupanti, che si aspettano condizioni di benessere uguali o migliori
  • garantire il fornitore (ESCo…), che si aspetta di essere correttamente remunerato
  • garantire la banca, che si aspetta la restituzione del prestito (e degli interessi!) erogato alla proprietà o alla ESCo.

E’ chiaro dunque che l’efficienza energetica, praticata da sola,  non si traduce automaticamente in minori consumi, ma che va integrata in un contesto più grande, ovvero che efficienza energetica e patrimonio immobiliare sono una il sotto insieme dell’altro.

 

luigi plos

energy management per gestire efficienza energetica e patrimonio immobiliare
energy management per gestire efficienza energetica e patrimonio immobiliare

Di luigi plos

57 anni, con una figlia di 21, ho sempre avuto una grande passione per l’avventura, che ho cercato per molto tempo in alta montagna e, negli ultimi anni, vicino Roma. Fin da ragazzo rimasi infatti sorpreso dalla smisurata quantità di luoghi segreti a due passi da Roma. Così, dopo oltre vent’anni dedicati all’alpinismo e all’escursionismo di buon livello ho cominciato, nel 2011, a perlustrare in modo sistematico il territorio dove vivo (cosa che peraltro avevo sempre fatto), conoscendolo in modo sempre più approfondito. Questa conoscenza si è concretata in circa cinquecento articoli postati su questo blog, in cinque guide escursionistiche e tanto altro. Il tutto sempre inerente i luoghi sconosciuti e straordinari intorno alla capitale e il tutto intervallato da riflessioni su politica, ambiente, clima, energia (il risparmio energetico è l'altra mia occupazione).

3 pensiero su “Efficienza energetica e patrimonio immobiliare parte due”

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