
Decreto legislativo 102/14 seconda parte.
Riprendiamo il discorso, che abbiamo iniziato nello scorso post.
Dove abbiamo visto come il legislatore deleghi una tale quantità di soggetti per l’attuazione della direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che sembra veramente non si voglia fare nulla.
Chissà com’è che per altri progetti si sceglie invece un interlocutore unico che agisce a propria totale discrezione – ovvero una scelta esattamente opposta.
Un esempio?
Anno 2009 – G8 alla Maddalena:
- capofila: Protezione civile (delegata a fare praticamente tutto e con la massima discrezionalità, pur non essendo le attività per il G8 un’emergenza, ma un progetto di ampio respiro)
- budget: 500 milioni di euro
- risultato: zero spaccato – e un ambiente degradato.
A proposito di soldi, calcolando l’ammontare di fondi stanziati sulla carta nel decreto legislativo 102/14, arriviamo alla cifra di circa 800 milioni in totale – spalmati su 7 anni.
Si, avete letto bene. Per un settore così strategico viene stanziato, sulla carta, un importo poco più alto di quello messo in campo per i 3 giorni di non G8 alla Maddalena (ricordate? Tanti soldi buttati, e in più decisero di non farlo più alla Maddalena ma di trasferirlo all’Aquila, spendendo ulteriori soldi).
E con 800 milioni in sette anni (che per inciso corrispondono al costo di .ca 20 KM di autostrada con incluso qualche chilometro di galleria), si vorrebbe mettere mano ad una serie di interventi che hanno una portata di dimensioni gigantesche per il nostro Paese fra edifici pubblici, industriali e domestici.
E’ quindi chiaro che si vuole assegnare all’efficienza energetica un ruolo marginale, in controtendenza con il resto dei paesi europei.
Ad esempio in Gran Bretagna è nata una banca di investimenti verdi, a capitale pubblico, controllata dal ministero delle Attività produttive , con una dotazione iniziale enormemente maggiore.
Eppure è stato dimostrato, e l’abbiamo visto negli scorsi post:
- investire in efficienza energetica permette di ottenere risparmi, che superano matematicamente gli investimenti, in tempi più o meno lunghi a seconda della situazione e delle tecnologie applicate
- investire in efficienza energetica ha un effetto leva positivo. Ovvero le attività economiche correlate aumentano in maniera più che proporzionale, soprattutto in una situazione di partenza, come in Italia, di un basso livello di investimenti e di una forte necessità di ammodernamento.
D’altronde vuoi mettere aver a che fare con un solo fornitore (il costruttore che fa l’autostrada). In questo caso infatti:
- è più semplice ricevere le mazzette da un solo interlocutore invece che da tanti, e gestire in generale i propri affari con pochi fornitori di “fiducia”
- fa (ancora oggi) più fico dire ai comizi pre-elettorali che si è costruito blablabla
Quindi questo decreto legislativo 102/14 pecca nella parte più importante: ovvero una corretta e cospicua dotazione di fondi per efficientare l’obsoleto patrimonio immobiliare e industriale italiano.
luigi plos
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