Decentralizzare la produzione di energia
In attesa di vedere se il D.L. del 4 aprile u.s. avrà successo, non possiamo non tenere presente un concetto fondamentale in ambito produzione di energia.
Ovvero: è più conveniente centralizzare o decentralizzare la produzione di energia?

La nostra classe dirigente è focalizzata unicamente sulla centralizzazione. (E questo da solo è un ottimo motivo per essere sicuri che conviene decentralizzare). Ad ogni modo:
- chi si ricorda di Bersani, che appena vinte le primarie nel 2012 e convinto di essere il nuovo pres.del consiglio, andò subito in Libia a rassicurare aziende varie in merito alla costruzione sulle coste italiane di altri rigassificatori? http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1135847/Bersani-va-in-Libia–primo-viaggio–da-candidato-premier.html
- chi si è mai domandato il motivo (o uno dei motivi) di tutti i viaggi di Berlusconi in russia?
- chi sa che Obama è venuto in Italia anche perché ci devono vendere lo shale gas e quindi dobbiamo riempirci di rigassificatori sulle coste?
- chi tiene presente le centrali con combustibili fossili, che non producono perché non ce n’è bisogno, ma che prendono comunque i soldi dei contribuenti, in attesa che ci sia un picco nella richiesta di energia? (picco sempre più improbabile, visto che la crisi peggiora e che i consumi scendono)
- E ancora, chi si ricorda dei ministri dell’ultimo governo Berlusconi fra cui Scajola, i quali, fino al giorno prima di Fukushima, premevano per acquistare le centrali nucleari dalla Francia nonostante il referendum del 1987? (Poi il giorno dopo Fukushima, dopo essersi mangiati il cappello, cambiarono elegantemente argomento).
Il senatore Muccari – PD – presidente commissione attività produttive al senato in un suo intervento – lo scorso aprile – diede l’impressione della volontà di centralizzare in qualche modo perfino il settore dell’efficienza energetica, che per sua natura, essendo un’attività locale, dovrebbe essere attivata con successo da piccole e medie aziende radicate sul territorio.
Pertanto, dopo essere riusciti a centralizzare la produzione energetica in tutti i modi (gli è mancata al momento la centralizzazione della produzione di energia grazie al nucleare, ma solo per il disastro di Fukushima), e dopo essere riusciti a utilizzare le rinnovabili come una semplice riverniciata di verde del capitalismo, permettendo enormi concentrazioni di ricchezze (grazie a un uso delirante degli incentivi) da parte dei soliti padroni del vapore, ora, ne sono quasi convinto, intendono indirizzare gli investimenti, che potranno essere generati dall’attuazione della direttiva 2012/27/UE, verso i soliti noti (Enel ecc.),
Anzi mi stupirei se non ci provassero!
E non mi stupirei che per adempiere alla direttiva in questione mettessero in pista un’altra batteria di apparati burocratici (con dentro parentiamiciamanti), che si sovrappongono l’uno all’altro, e che alla fine diventano solo degli ennesimi stipendifici.
Ad ogni modo, provando a chiarire:
- a livello centrale non interessa nulla se si costruisce una centrale (la ripetizione della parola è significativa!) a combustibili fossili avvelenando migliaia di persone. Centrale in cui fra l’altro una gran parte dell’energia prodotta viene sprecata, e che invia la corrente a chilometri di distanza con ulteriori dispersioni in rete;
- a livello locale invece gli stessi soldi potrebbero essere investiti in impianti decentralizzati, così da far diventare ogni casa o impresa un autoproduttore: ci sarebbe un enormemente maggiore ritorno economico e occupazionale, oltre che impedire l’avvelenamento di ambiente e persone.
Il fatto è che centralizzare la produzione di energia significa in pratica
- controllare pochi e grossi appalti
- avere a che fare con poche controparti, che si conoscono bene e con le quali è “più facile andare d’accordo”.
E che invece decentralizzare la produzione di energia significa avere a che fare
con tanti autoproduttori (detti prosumer)
- che non pagano più montagne di tasse e accise
- che non sono più dipendenti da grossi fornitori legati alla politica
- che ragionano di testa propria.
Insomma la centralizzazione dell’energia non ha niente di sensato, ma risponde solo alle logiche dei grossi gruppi energetici a discapito dei cittadini e dell’ambiente.
Analizzeremo più approfonditamente nel prossimo post cosa vuole dire decentralizzare la produzione dell’energia.
luigi plos
[…] decentralizzare la produzione di energia […]