
Tanti mi chiedono di spiegare cosa sono le tre guide per i luoghi segreti a due passi da Roma.
Ecco le risposte alle domande più comuni che mi sono state poste.
Cosa sono queste guide?
Innanzitutto desidero dire cosa non sono. Non sono guide che illustrano sentieri e luoghi noti. Danno poi solo basilari informazioni botaniche, geologiche, storiche, artistiche, archeologiche (visto che è ormai semplice trovare notizie di questo tipo nelle tante guide escursionistiche in commercio, e poi su internet).
A quali guide escursionistiche possono essere paragonate?
Al momento queste tre guide non sono paragonabili ad altre in commercio, dal momento che danno informazioni su luoghi, che vengono tralasciati dalle altre guide e sui quali non si trovano facilmente informazioni sulla rete.
Così queste due guide possono fungere da complemento per le altre.
C’è la lodevole eccezione, per quanto io sappia, delle guide di Marco Scataglini, (alle quali mi sono ispirato), il quale ci fa conoscere luoghi sconosciuti e fiabeschi specialmente della provincia di Viterbo. E poi anche, per certi versi, le guide di Marco Saverio Lo Perfido.
Quindi in un settore apparentemente saturo come quello delle guide escursionistiche, queste tre vanno a riempire un vuoto.

Insomma, cosa troviamo in queste guide?
Trovate settantacinque luoghi vicino Roma praticamente sconosciuti, contestualizzati in un paesaggio unico al mondo come quello vicino alla capitale, plasmato per migliaia di anni dalle civiltà che si sono succedute.
Ogni luogo risponde ad almeno 5 dei 6 requisiti sotto indicati:
- è praticamente sconosciuto. Spesso anche agli abitanti dei dintorni;
- non è generalmente indicato nelle guide escursionistiche più comuni;
- non ci arriva alcun sentiero segnato;
- l’ubicazione non è semplice da individuare
- è vicino a Roma (non più di 30 KM dal GRA. E la maggior parte si trova a pochissimi KM dal GRA)
- è sufficientemente suggestivo.
Alcuni di questi settantacinque luoghi rispondono anche a un settimo requisito: una discreta difficoltà a livello escursionistico. E questo li rende appetibili anche a camminatori esigenti. Penso in particolare agli iscritti al Club Alpino Italiano.

Quali ambienti naturalistici vengono approfonditi?
- Laghi sconosciuti
- Fenomeni termali
- Cascate
- Forre
- Doline carsiche e molti altri
Sono tutti luoghi accessibili?
Non tutti. Alcuni si trovano in terreni privati e non possono quindi essere visitati. Questo ha peraltro contribuito a preservare molti di questi.
Ma, Luigi, non c’è il rischio che questi luoghi, una volta conosciuti, vengano rovinati?
In queste guide troverò solo informazioni naturalistiche?
Non solo. Alcuni luoghi, pur se in modo generico, vengono anche contestualizzati a livello storico, visto che il fascino di molti di questi è dovuto al modo in cui in nostri antenati edificarono acquedotti, mulini, vie cave ecc., sempre in cornici paesaggistiche spettacolari.

Tu poni molta attenzione al concetto di paesaggio. Come mai?
I popoli che hanno abitato il territorio italiano hanno sempre avuto nel DNA il senso del bello e del funzionale al tempo stesso, che ha nei secoli permeato il Made in Italy.
Così il paesaggio intorno a Roma (e quello italiano in generale) è diventato unico al mondo per la commistione uomo-natura.
Per questo ritengo fondamentale valorizzare il paesaggio agrario, e non solo, intorno a Roma, che è diventato così unico grazie all’intervento di generazioni di uomini che lo hanno arricchito.
Questo paesaggio è forse l’unico nostro asset che non può essere delocalizzato, ma può essere anch’esso annientato, come tutto il resto, dalla globalizzazione. E noi dobbiamo tutelarlo, e tramandarlo ai nostri figli.

Poni spesso l’accento sul fatto che sono avventure di mezza giornata. Ci dici perché?
Con queste guide non si ha solo una sequenza di indicazioni per raggiungere luoghi insoliti, ma uno Stargate per l’avventura, per provare sensazioni particolari, per diventare per qualche ora un Indiana Jones, a pochi chilometri da una metropoli.
Questo vuol dire che, se si vive a Roma, si può partire la mattina, andare in cerca del luogo prescelto e tornare a casetta per pranzo, soddisfacendo quindi esigenze familiari e di mancanza di tempo in genere.
Se poi non si vuole tornare a Roma a pranzo, si può inanellare una serie di luoghi segreti nel corso della giornata.
E so quanto il bisogno di avventura è per molte persone insopprimibile. Portando amici e conoscenti a conoscere questi luoghi, ho visto i loro occhi brillare per l’emozione di giungere in posti inaspettati, fuori sentiero…
Ci racconti un episodio avventuroso?
Si! Il primo sopralluogo al mio luogo del cuore, la Cascata dell’Inferno – nel parco di Veio.
E’ un percorso realmente avventuroso, in ambiente fluviale, con poca luce per via della fitta copertura ombrosa, e con tanta umidità.
La prima volta che lo feci l’arrivo fu sorprendente (e lo è ogni volta ancora oggi, nonostante ci sia andato almeno 15 volte): sentii uno scroscio d’acqua, ma non capivo cosa fosse. Solo dopo una curva della gola rocciosa al cui interno ero penetrato, mi apparve improvvisa e grandiosa (era primavera, e quindi al massimo della portata) la cascata.

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