
Cosa portare con te nella ricerca dei luoghi segreti.
Sotto ti suggerisco, in base alla mia esperienza, in dieci punti, cosa portare nelle escursioni relativamente più complesse (quelle acquatiche e ipogee) descritte in queste guide, come i dintorni di Ceri, Formello e S. Vittorino.
Fermo restando che ambienti ipogei e corsi d’acqua incassati e in ombra andrebbero evitati dopo periodi di piogge, dato che diventano in molti tratti fangosi e allagati.
1) Bastoncini telescopici. Aiutano a mantenere l’equilibrio in particolare nei pendii ripidi e durante i guadi.
2) Scarpe basse. Meglio evitare gli scarponi da escursionismo, perché l’acqua penetra facilmente e appesantisce. Meglio bagnarsi.
3) In alternativa sono ottime le galosce al ginocchio, che però possono essere scivolose. In tal caso diventano necessari i bastoncini.
4) Pantaloni lunghi da escursionismo, leggeri d’estate, per i rovi. Ottimi quelli modulabili, con la zip che si trasformano in bermuda.
5) D’inverno: diversi strati di vestiti pile, kway, maglietta intima di ricambio in caso di escursioni invernali, dal momento che risalendo i pendii, e in mancanza di vento, si può perfino patire il caldo.

6) D’estate: spray repellente per insetti. Cappello e crema consigliati, anche se molti itinerari sono all’interno della vegetazione.
7) Una robusta forbice da giardiniere (di quelle per potare le rose) per tagliare eventuali rami di rovi ingombranti lungo i percorsi.

8) Guanti di pelle da lavoro tipo facchinaggio (per scansare i rovi).
9) Torcia per le gallerie.
10) Un ricambio completo da lasciare in macchina.
Se un tracciato è percorribile in autunno e inverno, può non esserlo in primavera inoltrata o in estate per via dei rovi o della troppa acqua (per quanto, con questa siccità, ormai sono tutti sempre percorribili. E non è una buona notizia).