Amici avventurosi;
appena usciremo da questo stato di psicopolizia orwelliana,
oltre alle macerie economiche ci attenderà un altro problema,
che ormai si presenta sempre più ciclicamente
e che sulla Terra causa infinitamente più morti rispetto al coronavirus.
E’ il caos climatico.
Non so se sia tutta colpa dell’uomo.
Sta di fatto che non piove praticamente da quattro mesi,
nei quali di solito le precipitazioni sono abbondanti.
Uno Stato che pensasse realmente ai propri cittadini,
si preoccuperebbe di programmare interventi
anche per quella che non è più un’emergenza,
tipo incentivare le coltivazioni a goccia ecc.
Invece … nulla di tutto di questo.
Detto questo, sperando che si rimetta a piovere
(magari nel momento in cui saremo di nuovo liberi. Argh!),
noi non ci scoraggiamo.
Se non potremo fare tutti gli acqua trekking in programma,
affonderemo i nostri colpi nelle gallerie etrusche
e, poi, sui monti del Lazio,
sempre in cerca di itinerari intriganti e sconosciuti!
Ad ogni modo perlustreremo sempre più a fondo il nostro territorio unico al mondo,
badando ai segnali di degrado.
Dovremo fare di tutto perché rimanga come ci è stato lasciato dai nostri antenati, nonostante i cambiamenti dovuti al caos climatico.
(Nella foto sopra, di Stefano di Francesco, una cascata fossile presso S.Vittorino – fra Roma e S. Gregorio di Sassola).
Pregando che le tante cascate che conosciamo rimangano copiose come quella sotto: la cascata del Fosso dell’Acqua Rossa – fra Roma e Poli).
