Convegno movimento 5 Stelle e rinnovabili del 14 luglio 2014

Siamo alle solite. Anche a valle di questo convegno si evince che, a parte i 5 Stelle, si vuole rallentare quanto più possibile il nuovo.
E ci tocca ribadire i concetti analizzati negli articoli di questo blog di un anno fa. Ovvero che in quasi un anno, che è un’eternità al mondo d’oggi, la classe digerente italiana non ha fatto un solo passo verso la produzione e l’utilizzo intelligente dell’energia, mentre gli altri paesi vanno avanti rapidamente.
E poi si stupiscono se il PIL decresce trimestre dopo trimestre. (Oltre ovviamente al dramma di stare in questo delirante sistema di cambi fissi).
E abbiamo visto per l’ennesima volta nel corso di questo convegno che quello che non si conosce bene, intimorisce, e che se poi l’eventuale conoscenza comporta anche un potenziale rischio, subentra la paura, determinando di fatto la naturale astensione da ogni implicazione o approfondimento sul tema.
E quindi la nostra classe digerente non vuole le innovazioni tecnologiche, perché modificano il sistema di relazioni che hanno intessuto con i fornitori.
E su questo fondamento indirizzano tutte le loro scelte, ricercando il tornaconto di pochi eletti.
E in più costoro promuovono l’ignoranza e pilotano l’informazione, mantenendo così lo status quo (le rinnovabili sono costose. Sono meglio i rigasificatori…).
E non vogliono capire che in Italia, salvo pregevoli eccezioni, ormai vanno realizzati prodotti e servizi diversi da quelli finora prodotti, e con processi diversi.
Per esempio, perché non si investe sulla riqualificazione termica delle abitazioni? Forse perché farebbe lavorare migliaia di piccole imprese e sarebbe molto difficile prendere mazzette.
Quindi si seguono strade meno logiche, come dare appalti giganteschi, perché su queste strade ci sono pochi amici fidati, anziché una pletora di aziende indifferenziate.
E allora: vai con grosse gare d’appalto pilotate, che comprendono a latere, e non come oggetto principale, riqualificazioni energetiche, dove vincono i pochi soliti, che propongono sistemi ventennali di gestione, e che sono sia i controllati che i controllori.
Una nota di servizio: ho partecipato a diversi convegni di questo tipo. E il 99% dei relatori, che sono portavoce delle categorie interessate all’efficienza energetica, invece di attaccare senza remora la nostra classe digerente, sono regolarmente buonisti e generici nelle (modeste) accuse che lanciano. Il tipico vizio italiano di non prendere mai posizione.
Aggiornamento del 16 marzo del 2015. Articolo uscito su più testa – perfino sull’inserto economico del corriere della sera!!: http://www.qualenergia.it/articoli/20150306-effetto-eolico-e-fotovoltaico-sul-pun-ci-ha-fatto-risparmiare-73-miliardi-3-anni#.VPmeK6AaO0s.facebo: allora non è vero che le rinnovabili sono solo costi!!
luigi plos.
- 5 Stelle e rinnovabili e efficienza energetica