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E allora, per festeggiare, eccovi cinque super luoghi fantasy vicino Roma, ovvero fantastici come voi.
Cinquant’anni fa l’Italia era un paese noto nel mondo in campo cinematografico (uno dei tanti settori in cui gli italiani primeggiavamo, e ora non più).
Uno dei prodotti più caratteristici del tempo erano i film “Peplum”, che affascinavano adulti e bambini con le storie di Dei e di Titani, di eroi e di regine. Venivano girati in buona parte a Cinecittà (a quel tempo seconda solo a Hollywood). E ancora oggi vi troviamo le immense scenografie utilizzate per quei film.
Ma dobbiamo per forza andare a Cinecittà per rivivere quelle atmosfere?
Niente affatto. Ecco cinque locations pazzescamente fantasy e a pochi chilometri da Roma (nel caso delle cave di Salone, poi, praticamente in città).
Non stupitevi del fatto che due di questi luoghi siano cave dismesse. Proprio le cave dell’antichità hanno una speciale aura di magia (vi dicono qualcosa le latomie di Siracusa, e le cave di Cusa, sempre in Sicilia?).
Eccoli i cinque luoghi:
- le cave di Salone
- La grotta del Fauno
- la galleria delle Perazzeta
- il Pozzo del Merro
- le cave del fosso del Drago
1.Le cave di Salone.
A ridosso del Grande Raccordo Anulare le cave di Salone sono un concentrato fantasy: pareti immani, laghi con antiche torri che vi si specchiano, enormi cavità con alberi che crescono in direzioni impossibili.
Queste caverne sono così stranianti che potremmo tranquillamente, in una di quest, incocciare in Ulisse e i suoi uomini mentre accecano Polifemo con un palo arroventato: la scena che tanto impressionò noi bambini dei primi anni ’70 (per i bambini di oggi sarebbe acqua fresca!).
2.La grotta del Fauno.
Voila uno dei luoghi più fantasy in tutti sensi, visto che fu scelto dai sacerdoti latini per i loro riti.
Parliamo di una grotta presso Pomezia, allagata da una sorgente sulfurea, vicino ai laghi sulfurei della solforata, che venivano utilizzati dalle legioni romani per purificarsi.
E si può a malapena immaginare come la grotta del Fauno potesse essere ancora più spettacolare fino a quarant’anni fa, allorché davanti a essa c’era un ulteriore lago di origine vulcanica.
Lago prosciugato a causa dell’indiscriminata realizzazione di una cava, che ha purtroppo degradato l’intera zona. Rimane comunque un posto magico in tutti i sensi.
3. La galleria delle Perazzeta.
Il complesso delle gallerie di Formelloè un qualcosa di probabilmente unico sulla Terra: decine di chilometri di cunicoli scavati dagli etruschi.
Un’immersione fisica e mentale in un mondo arcano, una miscela straordinaria di natura e di opera dell’uomo in un ambiente selvaggio e straniante e a pochi chilometri dal GRA.
Le gallerie sono celate nella natura rigogliosa, con le lame di luce che scendono dai pozzi di servizio e dare tocchi “caravaggeschi”.
Cito, fra le tante, quella delle Perazzeta, perché, come vedete nell’immagine a lato, ha una particolarità: a un certo punto la galleria si allarga e prende luce rispettivamente da un’immensa spaccatura, da un foro gigantesco causato da un crollo e da un pozzo di servizio: il tutto straordinariamente fantasy e straniante.
4. Il pozzo del Merro.
La vista dall’alto di questa vertiginosa dolina vicino Mentana già di per sé vale il tragitto, paragonabile com’è, in piccolo, alla celebre dolina che si apre davanti alle grotte di San Canziano in Slovenia, con il paese di San Canziano che si distende sul bordo.
Ma se non si hanno vertigini, se si ha passo fermo e tanta voglia di avventura, si può scendere una serie di gradini sdrucciolevoli intagliati nella roccia, poi due scalette tipo ferrata dolomitica, e giungere in prossimità del lago che colma il fondo della dolina (profondo circa 400 metri! Foto a lato).
Scendendo verso il fondo del pozzo del Merro, la luminosità diminuisce rapidamente e, guardando in alto, l’apertura quasi circolare della dolina diventa sempre più piccola: una super fantasy discesa agli inferi.
5. Le cave del fosso del Drago.
Nella tranquilla campagna alle spalle della solitaria stazione ferroviaria di Sacrofano, poco dopo il cimitero di Prima Porta, nulla lascia presagire che, oltre una macchia di vegetazione apparentemente invalicabile, sia nascosto un luogo con tutti gli archetipi fantasy.
Una scala scivolosa si materializza davanti a noi, la discendiamo con prudenza e ci troviamo all’interno di una serie di ambienti molto Divina Commedia di Gustavo Doré.
Al termine di queste cavità l’acqua entra con una piccola cascata in una cupa e profonda tagliata e la suggestione continua.
E il cervello fatica a contestualizzare questi posti, situati in un ambiente semi urbano (come del resto tanti altri che non ho citato, ma che sono altrettanto stupefacenti e vicino Roma: le cave di grotta Oscura, il fosso del Peccato, la cascata dell’Inferno ), quando sarebbe più logico trovarli in qualche regione tropicale.
Troverete le descrizioni accurate di questi luoghi fantasy
nelle tre guide “Luoghi segreti a due passi da Roma“.
Foto di copertina: fra le Cave di Salone.
