Il calore, e il gusto, del caffè, aumentano il tasso di allegria e di amicizia.
Nel corso delle nostre escursioni vige, da sempre apprezzato,
il rito del caffè caldo dopo il pranzo
(e del deka dopo la cena in caso di escursioni pomeridiane).
Ebbene!
Ho dimostrato una legge fisica (in virtù della quale sono candidato al Nobel per il 2023)
in virtù della quale
MAGGIORE è il tasso di fatica
(oltre che MAGGIORE è la quota sul livello del mare e il tasso di allegria della compagnia)
al quale viene assunta una qualunque broda
e MAGGIORE è il suo tasso di apprezzamento.

Questa legge fisica è stata dimostrata in via definitiva sulle Alte Vie delle Alpi:
MAGGIORE è la fatica e l’altezza del rifugio nel quale si pernotta e
PIU’ GUSTOSA è qualunque pietanza ammannita dai gestori dei rifugi.
D’altra parte, per un buon caffè non basta aver faticato.
Ci vuole anche un thermos utilizzato solo a questo scopo,
da lavare solo con acqua calda e da asciugare subito all’aria asciutta
e una moka che, anche, non ha mai visto il detersivo, che viene sempre lavata con acqua calda
e asciugata all’aria asciutta.
E, quando il paesaggio diventa selvaggio a sufficienza,
il caffè lo facciamo alla Tex Willer, con moka e fornelletto
e sembra essere ancora più gustoso.
E in questo caso, oltre a stimolare il senso del gusto (e nelle nostre escursioni già stimoliamo vista; udito, con i suoni della natura; tatto, dovendoci appoggiare ai pendii nelle discese, toccando con emozione le stratificazioni delle diverse eruzioni vulcaniche), attiviamo anche l’olfatto, con l’aroma del caffè in ebollizione.
E questo è un corollario della legge fisica di cui sopra,
anch’esso dimostrato sul campo
in virtù del quale la sola vista di un fuoco, anche se di un fornelletto,
attiva la nostra memoria primitiva e ci porta indietro nel tempo:
a un riparo protetto che il fuoco proteggeva dai predatori e
che permetteva ai nostri antenati di mangiare con tranquillità.
E il calore, e il gusto, del caffè, aumentano anche il tasso di allegria e di amicizia:
altro corollario dimostrato in modo incontrovertibile e per il quale mi aspettano a Stoccolma 😉 .

Foto di copertina di Luca Stefanelli.